Numerose denunce e segnalazioni che hanno avuto inizio nel giugno scorso, culminate con una grave aggressione al tecnico radiologo per futili motivi, non sono bastate a convincere il direttore generale dell’Asp Raffaele Mauro e compagni a prendere provvedimenti nei confronti del medico “indisciplinato”. Come se niente fosse accaduto, il camice bianco del 118 continua a rimanere in servizio presso il punto di primo intervento della struttura sanitaria praiese, come aveva fatto anche il giorno dopo l’episodio, rivelato in anteprima dalla nostra redazione (Ospedale di Praia ancora nel caos: tecnico radiologo aggredito con un pugno in faccia da un medico). Da quanto si apprende, l’uomo è rimasto in servizio a coprire il turno fino alla scorsa notte e dopo qualche giorno di pausa riprenderà il lavoro il prossimo 21 di agosto. Nei suoi confronti, quindi, al momento non risulta nessuna sanzione o provvedimento disciplinare. Dall’Asp di Cosenza neppure una parola in merito all’accaduto.
Eppure il tecnico radiologo G.D.A., vittima dell’ira funesta del medico del 118, ha rimediato 25 giorni di prognosi e la rottura delle ossa nasali, la notizia è diventata virale dopo aver fatto rapidamente il giro del web e nelle ore successive è arrivata la solidarietà dalla Cgil Praia a Mare, dalla Fials Tirreno e il Fpl di Cosenza, i quali hanno chiesto a gran voce di fare immediatamente luce sui fatti e la presa di posizione da parte degli organi competenti.
Ma secondo le indiscrezioni, dietro il silenzio dell’Azienda Sanitaria Locale cosentina si celerebbe un enorme imbarazzo dei dirigenti. Esattamente come aveva rivelato la nostra redazione anche in questo caso, il medico già da alcune settimane precedenti l’episodio di aggressione era stato oggetto di denunce e segnalazioni sia all’ente sanitario provinciale sia ai militari delle stazioni dei carabinieri di Praia a Mare e Scalea. Dai documenti si evince come il medico avrebbe disertato spesso il posto di lavoro senza preavviso, costringendo i colleghi a coprire turni estenuanti (Ospedale di Praia, pronto soccorso nel caos: medico lavora per 30 ore di seguito). Nelle denunce, inoltre, si mette in evidenza come il medico avrebbe assunto atteggiamenti tali da essere definito dai suoi superiori «persona inaffidabile».