Praia a Mare, presunta incompatibilità alla carica di assessore: parla Pasquale Fortunato

Nei giorni scorsi la questione era stata sollevata dal gruppo di minoranza Noi per Praia. Nella foto, Pasquale Fortunato in compagnia del sindaco Antonio Praticò durante la tappa del Giro d'Italia del maggio scorso. Fonte foto: dal web. L'assessore ha pubblicato il lungo post sulla sua pagina facebbok

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Praia a Mare, presunta incompatibilità alla carica di assessore: parla Pasquale Fortunato

Sig.
SINDACO del Comune di
PRAIA A MARE

Sigg.
CONSIGLIERI del Comune di
PRAIA A MARE

 

Oggetto: Contestazione incompatibilità del consigliere Pasquale Fortunato ex comma 4, art 63 T.U.E.L.

La presente per significare, in riferimento a quanto in oggetto, che è stata mia ferma intenzione procedere, mio malgrado, alla rinuncia all’azione legale promossa da me e dagli altri co-eredi nel procedimento civile 540/2016, pendente innanzi al Tribunale di Vallo della Lucania.

Non è mia intenzione, in tale sede, rientrare nuovamente nel merito della questione circa l’insussistenza di profili di incompatibilità, essendo già state rappresentate esaustivamente dal sindaco nella nota dallo stesso inoltrata in risposta all’interrogazione presentata dal Gruppo di minoranza.
Non avrei saputo , e non saprei fare di meglio oggi in questa Aula, rispetto a quanto brillantemente già fatto dal primo cittadino, al quale va tutta la mia riconoscenza, già esternata in privato, ed oggi ribadita pubblicamente.

Non voglio, quindi, entrare nel merito della questione, ma è mia intenzione, però, portare a conoscenza dell’onorevole Consiglio Comunale i termini esatti della questione, affinchè ognuno possa legittimamente farsi un’opinione compiuta del “cosa” stiamo discutendo e, di conseguenza, comprendere quanto maldestro e strumentale sia stato il tentativo di delegittimare un rappresentante del popolo, democraticamente eletto alla carica di Consigliere Comunale.

I fatti.

Mio padre, Agostino Fortunato, risultava creditore dell’imprenditore Domenico Palumbo di onorari per prestazioni professionali rese nel suo lavoro di avvocato, crediti mai onorati dal Palumbo. Dopo il decesso di mio padre, avvenuto nel 2013, mio fratello, in qualità di procuratore delegato da noi tutti eredi, avendo individuato presso la tesoreria del Comune di Praia a Mare dei crediti vantati dal Palumbo dallo stesso Comune di Praia, ha avviato nel 2016 un’azione legale per il pignoramento di tale somma presso la tesoreria comunale.

Pignoramento che il Tribunale ha accolto, assegnando la somma a noi eredi, in fase esecutiva.

A questo punto vi chiederete, giustamente, dove sta il problema, in una vicenda in cui le Parti in causa sono Domenico Palumbo, da un lato, e gli Eredi Fortunato, dall’altro, con il Comune in gioco solo quale terzo pignorato, ma non direttamente in lite con noi eredi.

La consigliera Scorza obietta, mostrando in questa vicenda un cipiglio degno di miglior causa, nella sua finora fatua azione amministrativa, ma “ il Comune ha fatto opposizione al decreto esecutivo del Giudice”.

E’ vero, il Comune si è opposto all’esecuzione, ma tale opposizione, però, è stata già respinta in via cautelare dal Tribunale, con ciò anticipando un giudizio di illegittima costituzione del Comune nella vicenda……….ecco, il vero scandalo in questa vicenda sono le cose non dette , che svelano appieno l’intento diffamatorio di chi ha scatenato la bagarre sul nulla, pur essendone consapevole.

Si è preferito agire in maniera scandalistica, si è dettato alla stampa il solo titolo “l’assessore Fortunato è incompatibile”, senza aver la minima cura, morale prima che giuridica, di spiegare perché l’assessore è incompatibile. Non interessava chiarire, interessava colpire, macchiare la reputazione di un consigliere della maggioranza, con ciò sperando di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dalla inconsistente azione amministrativa condotta fin’ora, fatta unicamente di voti contrari “a prescindere” e di astensioni nella migliore delle ipotesi, senza fornire uno straccio di proposta alternativa alle tante messe ai voti in consiglio comunale.

Ecco, quindi, perché non mi reputo incompatibile, non esisteva allora né esiste ora alcuna lite pendente contro il Comune, per il semplice fatto che il Comune non è parte in causa e non è legittimato ad esserlo, come già statuito dal Tribunale in via cautelare e dalla numerosa Giurisprudenza in materia.

In altri termini, il Comune è debitore comunque, i soldi o li dà al Palumbo o li dà agli eredi Fortunato, la sostanza per esso non cambia.

Ma mettiamo da parte le fumisterie giuridiche dei legulei, che poco appassionano questa Aula, e delle quali si potrà sempre discutere in Tribunale, e parliamo piuttosto di politica, parliamo dell’attacco gratuito alla onorabilità personale, perché, è chiaro a tutti, che di questo si tratta in questa squallida vicenda.

Si è voluto lanciare nell’opinione pubblica il terribile sospetto che possa, in qualche modo, sfruttare la carica elettiva per un tornaconto personale, questa è la sostanza dell’accusa, altro che non è “una questione personale”, consigliera Scorza.

E lei i fatti, e la sostanza dei fatti, dovrebbe conoscerli bene, se non altro perché esercita la professione forense.

L’azione di merito è stata promossa al solo scopo di ottenere la liquidazione degli onorari non disposta dal Giudice nella fase cautelare.

Ed allora, stando così le cose, e così stanno, statene certi, lei davvero crede che io per 70-80 miseri euro, o giù di lì, perché di questo si tratta, delle sole spese legali, per le quali, tra l’altro, è stata chiesta la distrazione a favore del legale di fiducia e che io non vedrei passare nemmeno da sotto al naso, avrei potuto, o possa, tradire la fiducia dei tanti cittadini praiesi che hanno premiato la mia persona con il loro voto?

Il solo pensarlo mi indigna, e fa indignare le tante persone che mi conoscono.

Sia chiaro che non farei questo neppure per tutto l’oro del mondo, perché è lontano anni luce dal mio modo di pensare ed agire confondere l’interesse privato con quello pubblico.

Ma la Consigliera Scorza non mi conosce e pensa, inopinatamente, di poter esaltare la palese inefficienza della sua azione amministrativa buttando fango sull’onorabilità delle persone che non conosce.

Non le fa onore tutto ciò, mi consenta di dirlo, come consigliere comunale, come legale e come persona.

Non accetto lezioni di moralità da parte di chicchessia, men che meno da parte di chi versa in una permanente incompatibilità “morale” con il ruolo di rappresentante del popolo, in particolare dei più deboli.

Non mi sento, quindi, incompatibile e non lo sono sicuramente per questa banale e surreale vicenda, che la minoranza ha voluto artificialmente creare e gonfiare a dismisura, oltre ogni decente limite, per le ragioni ampiamente rappresentate dal Sindaco nella risposta all’interrogazione di qualche giorno fa ed oggi dal sottoscritto in quest’Aula.

Ciò nonostante è, però, vero che il modo indecente, prima detto, con cui la questione è stata gestita, e la morbosità velenosa con cui è stata recepita da settori ben individuati della cittadinanza, fanno sì che non mi trovi nella condizione e stato d’animo migliori per poter far finta di niente.

Sono consapevole della inevitabile difficoltà a proseguire, con la serenità dovuta, l’impegnativo compito di amministratore comunale, persistendo anche il solo dubbio di un inesistente interesse privato, coscientemente e velenosamente instillato nel sentire comune dalla minoranza consiliare.

Tale dubbio finirebbe, infatti, inevitabilmente per condizionare e penalizzare ogni mia iniziativa, anche nel rapporto con i colleghi di maggioranza, ai quali va il sentito ringraziamento per la solidarietà finora mostrata in questa indegna speculazione sulla mia persona.

E non ritengo giusto convivere col costante “pensiero” di dovermi sempre difendere da qualcosa che si rivela subdolo e infido.

Per questo motivo ho pensato, quindi, di rinunciare, pur nella consapevolezza di essere nel giusto, al procedimento civile esistente presso il Tribunale di Vallo della Lucania, che vede, lo ripeto ancora una volta, il Comune di Praia terzo pignorato e, quindi, non parte attiva nel procedimento, ma spettatore disinteressato.

Anche se la coscienza mi suggeriva il contrario, la necessità di prediligere la mia tranquillità, mi costringe, invece, a rinunciare alla predetta azione legale, la cui entità ed interesse è di portata tale che ne ignoravo del tutto l’esistenza fino a qualche tempo fa

Il mio non vuole essere un passo indietro, sia ben chiaro che l’aver rinunciato all’azione legale non è una conferma alle contestazioni di una condotta ineccepibile, quale penso sia la mia e quella dell’Ente.

E’, piuttosto, una scelta di cuore, è un passo avanti verso il cammino dignitoso personale e professionale che, da sempre, mi sono imposto di tutelare.

Ringrazio, comunque, il Sindaco per aver riposto fiducia nella mia persona e per avermi rivolto parole di profondo rispetto.

Ringrazio i colleghi consiglieri della maggioranza per avermi supportato in questo inconsistente, seppur sofferto, incidente di percorso, mostrandomi ancora una volta quel senso di coesione che mi ha dato il sostegno di cui avevo bisogno, trasferendomi un senso di appartenenza ad un coinvolgente progetto amministrativo che non può essere interrotto.

E ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto quando hanno scelto me per rappresentarli in seno a questa amministrazione.

E’ soprattutto questa fiducia che non intendo tradire, quella che ha decretato solennemente la mia “compatibilità morale” con la carica di Consigliere comunale.

Oggi, sinceramente, ho altri obiettivi da raggiungere e ben altre priorità da soddisfare.

E dare a qualcuno occasione o motivo di brillare di luce riflessa su qualcosa che non esiste, non rientra tra queste.

Il giocattolo, ora, vi è stato tolto dalle mani, siete costretti purtroppo a diventare adulti, spero che passiate adesso, finalmente, ad occuparvi di cose serie, la cittadinanza vede in voi una possibile alternativa all’attuale maggioranza, non deludetela, mi raccomando, altrimenti tra 4 anni continuerete a dire, per l’ennesima volta, che il popolo non vi ha capiti.

E, credetemi, non è questa una bella favola da raccontare all’infinito.

Praia a Mare lì 31.07.2018

Pasquale Fortunato

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