Il polverone mediatico per la vicenda della coppia di 40enni cosentini sorpresi a fare sesso in pieno giorno al Parco Robinson e sbattuti attraverso uno video prima sui whatsapp e poi sul web non era piaciuta (quasi a) nessuno. Noi avevamo provato a sensibilizzare l’opinione pubblica con questo articolo “Sesso al parco Robinson di Rende, video diffuso in rete: quella perversione che piace tanto agli internauti“, per far convincere i lettori che diffondere in internet un video del genere al solo fine di ridicolizzare delle persone e distruggere la loro vita, è un reato gravissimo, un atto ignobile che non ha giustificazioni.
Ma era stata la redazione di Iachhite’ ieri, attraverso una lettera aperta, a chiedere spiegazioni ai comandanti della stazione rendese e della caserma provinciale per avere dei chiarimenti in merito agli autori, dopo che nelle ore precedenti si era sparsa la voce che a girare il video, e quindi farlo poi circolare, fossero stati uno o più carabinieri. Ma non era arrivato alcun commento.
«E così – scrive il giornale di Gabriele Carchidi -, mantenendo la promessa fatta ai nostri lettori, ci siamo messi ad indagare per capire chi è stato a macchiarsi di questa infamità assoluta, quantunque non ci fosse bisogno neanche di farlo, tanto è chiaro a chi ha visto il video che chi stava riprendendo aveva addosso una divisa, con in mano invece delle armi uno smartphone, che, di questi tempi, è molto peggio di una pistola».
Ma ecco come si è arrivati alla svolta: «Abbiamo cercato di capire quale fosse lo stato d’animo dei 40enni protagonisti del fatto del giorno – scrive ancora Iacchite’ – e in qualche modo abbiamo saputo che uno di loro (sono entrambi avvocati) si è recato ieri mattina in procura per denunciare l’incredibile vicenda del video del loro rapporto sessuale diventato virale sul web. Non possiamo scrivere (per ora) i nomi dei due denunciati perché si violerebbe il segreto istruttorio ma possiamo scrivere con assoluta certezza che al Parco Robinson, con lo smartphone in mano, sono intervenuti due carabinieri in divisa».
In sostanza, i due protagonisti della vicenda avrebbero riconosciuto nei carabinieri intervenuti sul posto gli autori del video e li avrebbero denunciati stesso nella giornata di ieri.
Una episodio che doveva suscitare qualche sorriso e che invece si è trasformata in una squallida vicenda. «La cosa positiva – conclude il sito di Carchidi – invece è che la città ha reagito e, forse anche leggendo la lettera aperta di Iacchite’, ha trovato coraggio e dignità. Reagendo sia con fermezza che con ironia». Non c’è che dire, chi ha diffuso il video per screditare e gettare fango sulla coppia cosentina intenta a scambiarsi effusioni hot, ha avuto un inaspettato quanto meritato effetto boomerang. Chi la fa, l’aspetti.