Al centro storico di Tortora, qualche giorno fa, è andata in scena la nuova commedia della compagnia teatrale tortorese. Il titolo è “Si ravissi saputo prima”, circa due ore di sana ed allegra distrazione grazie a bravi interpreti già rodati e nuovi.
Oltre ad essere la conferma di una formula vincente, di un gruppo ben assortito, volitivo e talentuoso, la compagnia è diventata una positiva e bella realtà dell’intero territorio, una risorsa anche in termini di rappresentatività di tradizioni, usi e costumi diversamente destinati all’oblio.
La memoria di un passato, seppur misto al presente, è un pregio importante e bene ha fatto Domenico Cirimele, autore, regista, attore e sprinter del gruppo a sottolinearlo nella breve ma significativa introduzione.
Infatti, ogni “nuova prima” va in scena nel borgo antico, una sorta di benaugurante presentazione, proprio a significare il legame profondo con la storia e le proprie origini, dalle quale prende spirito e corpo ogni iniziativa storico – culturale e non solo.
L’argomento oggetto della serata, sconta l’effetto di un tabù che nei tempi moderni, da battute di antica barberia e bisbiglio di comari, diventa gossip paesano; tutt’intorno vizi e virtù di una famiglia d’altri tempi ma non troppo.
Battibecchi quasi piccanti ma mai spinti e battute ad effetto, in un dialetto aperto alle contaminazioni dei nostri giorni, garantiscono ilarità e giocondo trasporto in un crescendo di attesa per l’esito di un casus belli tanto pensato e discusso ma poco praticato.
Raffaele Papa