Un operaio di 50 anni, O.D., è morto in un incidente su lavoro a Borgia, un centro a pochi chilometri da Catanzaro. L’operaio, secondo quanto si è appreso, è caduto, per cause in corso d’accertamento, da un’impalcatura sulla quale stava lavorando per la realizzazione di un muro. O.D. è deceduto sul colpo anche perché un pezzo di ferro, nella caduta, gli si è conficcato nello sterno. Lo ha riferito poco fa l’Ansa. L’agenzia di stampa precisa che sul posto sono intervenuti i carabinieri, i quali hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente ed accertare eventuali responsabilità.
A proposito del drammatico fenomeno della morte sul lavoro, è il caso di riportare uno stralcio di un articolo pubblicato dal Fatto Quotidiano nel giugno scorso. “Gli incidenti mortali sul lavoro lo scorso anno sono diminuiti, toccando il minimo storico dal 1951- scrive il giornale diretto da Marco Travaglio -. Nel 2017 le vittime accertate sono state infatti 617, in calo del 2,8% rispetto al 2016 e del 25% rispetto al 2012. Ma il dato sui primi cinque mesi del 2018 è in controtendenza: da gennaio a maggio, si legge nel rapporto Inailpresentato mercoledì 27 giugno alla Camera, sono state fatte 389 denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale, 14 in più rispetto alle 375 dello stesso periodo del 2017 (+3,7%). “I morti sul lavoro non sono numeri ma persone”, ha commentato il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. “E’ un eccidio che non ha fine e lo Stato deve essere in grado di affrontarlo”. Quanto ai controlli fatti dall’istituto, lo scorso anno sono state esaminate 16.648 aziende (il 67,49% del terziario e il 28,21% dell’industria) e l’89,43% sono risultate irregolari. Sono stati regolarizzati 49.772 lavoratori, di cui 45.802 irregolari e 3.970 in nero.
La crescita di incidenti mortali registrata nel corso dell’anno è dovuta alle denunce dei lavoratori stranieri, passate da 50 a 65, mentre quelle dei lavoratori italiani sono diminuite di una sola unità da 325 a 324. I casi mortali sono in aumento nel settore industria e servizi (+ 8,7%), concentrati essenzialmente nel Nord Ovest (19 casi) e nel Nord Est (18), mentre l’agricolturaregistra un -18%. A livello regionale sono Lombardia (+12), Veneto (+12) e Piemonte (+10) a registrare gli incrementi di incidenti mortali più elevati. Cali significativi invece in Abruzzo(da 25 a 6), dove nel 2017 avevano pesato le tragedia di Rigopianoe Campo Felice, in Puglia (da 24 a 11) e in Sicilia (da 30 a 18).
Un incidente mortale su due ha coinvolto lavoratori di età tra i 50 e i 64 anni per i quali si registra un incremento tra i due periodi di 30 casi, da 167 a 197. Diminuiscono invece le denunce dei lavoratori tra i 35 e i 49 anni che passano da 121 a 105 (-13,2%) mentre risultano stabili le denunce degli under 34 (da 57 a 59) e degli over 65 (da 28 a 30)”.