Tavolo tecnico di verifica in corso, oggi a Roma si decidono le sorti dell’ospedale di Praia a Mare

Al vaglio degli esperti l'andamento economico della sanità calabrese

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Tavolo tecnico di verifica in corso, oggi a Roma si decidono le sorti dell'ospedale di Praia a Mare

Al di là delle fantasticherie della politica locale, che ultimamente sgomita e si agita più del solito, le sorti dell’ospedale di Praia a Mare si decidono oggi a Roma, nei tavoli preposti, gli unici dai quali dipendono davvero le sorti di strutture e nosocomi calabresi. Da questa mattina nella capitale è in corso un tavolo di verifica per il piano di rientro in Calabria, che prevede l’analisi dei conti della sanità e la valutazione dell’operato del commissario ad acta Massimo Scura, che evidentemente piace anche al nuovo governo Lega-5stelle visto che, nonostante i titoloni di giornale, ad oggi nessuno ne ha paventato la rimozione. Il nuovo tavolo tecnico interministeriale ha inglobato, mantenendo le stesse funzioni, quello che prima era indicato come Tavolo Adduci, che era l’organo di controllo sull’andamento economico della sanità.

 

Tra le miriadi di questioni al vaglio degli esperti, si è parlato anche di ospedale di Praia a Mare, il quale per tornare ad essere tale ha bisogno di essere reinserito nel decreto aziendale n° 64  e ciò, Scura permettendo, potrebbe avvenire nei prossimi mesi. Ma come ha più volte specificato l’ingegnere commissario, perché ciò avvenga si ha necessità di capire come e in che modo dovrà riaprire l’ospedale di Praia a Mare, e soprattutto se ci sono risorse economiche disponibili. Argomenti che stridono con le facili promesse elettorali e le sceneggiate sulla sanità che i cittadini della Riviera dei Cedri hanno dovuto subire negli ultimi anni.

La questione cardine di oggi è capire se il nosocomio praiese debba diventare ospedale di zona disagiata o di medicina generale, a patto di non farlo diventare la fotocopia degli altri presidi della costa tirrenica. Per stabilire cosa dovrebbe diventare si deve tener conto del numero delle utenze, della geografia della costa tirrenica, dei minuti di percorrenza, delle spese che ne conseguiranno e dei presunti ricavi della struttura, allora e solo allora si potrà riaprire l’ospedale di Praia a Mare. Nella giornata di domani saremo in grado di darvi conto del verbale e appurare se delle risorse economiche siano state destinate o meno alla struttura dell’isola Dino.

Intanto a Praia a Mare, per portarsi avanti con il lavoro, lunedì scorso si è “inaugurato” il reparto di Medicina di un ospedale che non esiste. Più che inaugurazione, stavolta senza taglio del nastro, si è trattato di una apertura delle porte del reparto che precedentemente ospitava la Rsa e che al momento risulta fornito solo di letti e arredamenti. Come abbiamo più volte specificato e dimostrato con i documenti (ad esempio qui Ospedale di Praia, ancora annunci: il verbale della commissione accreditamento che smentisce tutto e tutti e qui Smascherata l’ennesima buffonata: non ci sarà nessuna inaugurazione del reparto di Medicina), nel reparto mancano apparecchiature salvavita, medici e infermieri. L’apertura del reparto, oltretutto, è avvenuta in assenza del primario Luciano Tramontano, assente per motivi di salute, e contro il parere dei medici interni alla struttura, che in una nota inviata agli organi preposti hanno preso le distanze dalla folle iniziativa, di matrice meramente politica, esimendosi da ogni responsabilità per eventuali spiacevoli episodi. Che ci auguriamo proprio di non dover mai raccontare.

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