Codacons: «Catanzaro senza acqua, una beffa infinita» 

«Successivamente alle innumerevoli interruzioni, l’acqua che finalmente fuoriesce dai rubinetti è di un “marrone imbarazzante”»

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Codacons: «Catanzaro senza acqua, una beffa infinita» 

Dai rubinetti liquido sporco e maleodorante si alterna a lunghe interruzioni e gli Utenti lamentano danni Interruzione di pubblico servizio con potenziali rischi per la salute umana, sollecitata la Procura ad aprire una inchiesta Quello tra Catanzaro e l’acqua potabile è un amore mai sbocciato. Siamo agli sgoccioli anzi, anche quelli sono finiti. Riceviamo continue segnalazioni provenienti da larghe zone della Città capoluogo di regione per segnalarci l’assoluta mancanza d’acqua. Situazione che, acuita all’afa di questi giorni, espone la popolazione, specie quella più anziana, a gravissimi rischi. Inoltre, successivamente alle innumerevoli interruzioni, l’acqua che finalmente fuoriesce dai rubinetti è di un “marrone imbarazzante”.

 

Si tratta di un servizio – sostiene Francesco Di Lieto del Codacons – che viene pagato anche quando non viene somministrato e, tanto legittima i Cittadini a pretendere tutti i danni subiti. Ma quali sono questi danni. Pensiamo a chi ha una cisterna ed ai frequenti costi che deve sopportare per ripulirla da quella schifezza che paghiamo come acqua “potabile”. Ma anche a quanto sono costretti a spendere i Cittadini per la continua sostituzione dei filtri. Senza dimenticare i “benefici” che quest’acqua putrida arreca alle lavatrici, alle caldaie, alle lavastoviglie… Acqua potabile, quindi, che non possiamo neppure utilizzare per lavarci i denti!

A ciò si aggiunge il comportamento a dir poco “pilatesco” assunto dall’Amministrazione comunale che costringe i Cittadini ad organizzarsi con taniche e bidoni o, peggio, a dover sopportare l’acquisto di casse e casse di acqua minerale, senza neppure tentare di alleviare i disagi garantendo la fornitura di acqua mediante autobotti. Il Codacons ha presentato un esposto-denuncia in Procura ipotizzando l’interruzione di pubblico servizio con potenziali rischi per la salute umana. Chiediamo che il Comune – continua Di Lieto – fino a quando non sarà garantito un servizio dignitoso, si astenga dal pretendere il pagamento dei canoni idrici e decida, finalmente, di agire contro Sorical per “salvaguardare la dignità dei Cittadini”.

Il Codacons si rivolge, quindi, a tutti i Consiglieri comunali affinché chiedano la convocazione di un consiglio comunale aperto alla cittadinanza su una questione che attiene la saluta della popolazione. Infatti al danno si aggiunge la beffa, visto che quella ‘porcherià viene fatta pagare a caro prezzo. Intanto l’Associazione preannuncia un nuovo esposto ad ARERA, ovvero l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, affinché imponga e, se necessario, sanzioni ancora il Comune che non ha ancora provveduto ai rimborsi conseguenti l’illegittima maggiorazione delle fatture dei canoni idrici ma che, anzi, continua a pretendere il pagamento di quelle somme illegittimamente determinate anche ricorrendo a pignoramenti.

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