Dopo mesi e mesi di attesa per il pagamento delle spettanze relative al servizio di accompagnamento dializzati relativo agli anni 2017 e 2018 era inevitabile si arrivasse a conseguenze estreme come quelle legali come ormai, spesso, accade all’ASP di Cosenza.
Anche questa volta il disservizio che la Misericordia denuncia ha portato a conseguenze che avrebbero potuto essere evitate tranquillamente se i soliti meccanismi non avessero avuto la meglio rispetto al buon andamento amministrativo. Ricordiamo, infatti, che il Ministero dell’economia e delle finanze ha recentemente ulteriormente ribadito il termine di 60 giorni per il pagamento da effettuarsi da parte degli enti sanitari precisando che il rispetto di tale scadenza è un fattore di cruciale importanza per il buon funzionamento dell’economia nazionale e rientra nel rispetto delle direttive europee in materia di pagamenti dei debiti commerciali, su cui la Commissione Europea effettua un puntuale e rigoroso controllo; a quanto pare, nel caso di specie, non vale quanto previsto dal MEF e dall’Unione Europea e la Misericordia di Diamante è arrivata a nove mesi di attesa nonostante l’iter interno dell’ASP sia definito da tempo.
“I provvedimenti di liquidazione da parte del settore servizi sociali, che si occupa della gestione del servizio di trasporto dei dializzati, sono stati effettuati da mesi a riprova che esiste anche la copertura finanziaria prevista per l’emissione degli stessi provvedimenti di liquidazione e, di conseguenza, per il successivo mandato di pagamento da parte dell’ufficio Gestione risorse economiche e finanziarie. Il problema è che tali mandati di pagamento, come ogni volta ma in questo caso ancor più, non vengono effettuati e mai è possibile comprendere la vera motivazione; ogni volta, negli uffici diretti dalla dott.ssa De Ciancio, sembra di andare ad elemosinare un qualcosa che, al contrario, spetta di diritto senza mai ricevere notizie precise e certe sul perché di tali ritardi ormai insopportabili così come accade anche quando le richieste vengono inoltrate per mezzo p.e.c. e quindi tramite canali ufficiali; quali siano i meccanismi con cui le somme destinate vengono gestite non ci è dato saperlo ma intanto i provvedimenti di liquidazione giacciono in parcheggio e i tempi per l’accredito delle somme relative aumentano a dismisura con danno evidente per l’associazione. – Questo è quanto affermato negli ambienti della Misericordia di Diamante con una nota – Abbiamo dato, nostro malgrado, mandato ai nostri legali perché procedano nei confronti della dott.ssa De Ciancio, responsabile dell’ufficio, per i danni arrecati all’associazione dai menzionati ritardi che hanno portato la stessa a dover rinunciare ai servizi per impossibilità ad anticipare migliaia e migliaia di euro per poter garantire il trasporto dei pazienti in modo efficiente e professionale; – prosegue la nota – provvederemo ad interessare dei fatti anche la procura della Repubblica di Paola e la direzione distrettuale antimafia per l’individuazione di comportamenti che evidenziassero eventualmente fattispecie criminose a danno dell’associazione.”