Oramai non ci crede più nemmeno Gino Domenico Spolitu, che nel novembre scorso fu uno dei maggiori sostenitori dell’azione politica volta alla “riapertura” dell’ospedale, nonché orgoglioso cittadino dell’inaugurazione farlocca a favore di telecamere, con tanto di vescovo a benedire il nulla. E così dopo l’ennesimo plateale annuncio apparso ieri sulla pagina del Comune di Praia a Mare, in cui l’amministrazione Praticò dichiara che il reparto di Medicina dell’ospedale che non esiste riaprirà tra meno di sette giorni, l’attivista politico praiese torna all’attacco postando un video dalle parole dure. Lo fa direttamente da Catanzaro, dove da stamattina ha dato inizio a un’altra forma di protesta proprio sotto gli uffici dell’ingegnere Massimo Scura, commissario ad acta alla sanità, di cui chiede a gran voce le dimissioni per manifesta incapacità gestionale (ve ne abbiamo parlato qui: “Sanità, Gino Spolitu ci riprova: domani protesta plateale a Catanzaro“).
Nel video postato in mattinata, Spolitu dice: «Durante la notte si è sparsa la voce, anzi per la verità l’amministrazione comunale di Praia a Mare e il suo sindaco hanno confermato con un comunicato ufficiale che a Praia a Mare improvvisamente si svegliano e organizzano una nuova festa con pasticcini e fiori per lunedì 16 luglio. Improvvisamente. La settimana scorsa non c’erano medici neanche per il pronto soccorso, non c’erano infermieri, non c’era nulla, improvvisamente il direttore generale dell’Asp di Cosenza apre il reparto di Medicina. Non so se sarà il reparto di farmacia, non so se sarà qualcosa di diverso, però improvvisamente, alla notizia dello sciopero di Gino Domenico Spolitu a Catanzaro per chiedere le dimissioni di Scura, improvvisamente questa bella notizia. E tutti li giù a dirmi, a consigliarmi di non scioperare. Ma Gino Domenico Spolitu ha cominciato con l’ospedale di Praia, non sciopera solo per l’ospedale di Praia, ci sono decine di ospedali calabresi che si trovano nelle stesse condizioni di crisi. […]. A me le parate non interessano più, mi avete fatto fesso una volta, adesso fatevi fessi da soli. Da soli. Non vi porterò pasticcini e fiori come a novembre».