La povertà. Un primato tutt’altro che invidiabile. I numeri, purtroppo, lasciano poco spazio alla fantasia e quelli forniti dall’Istat descrivono una regione con un numero di poveri ben otto volte superiore al valore che si registra in Val d’Aosta. Un aumento della povertà assoluta che colpisce principalmente la nostra regione – sostiene il Codacons – con oltre il 10 % dei cittadini in crisi. Di contro, come se ci trovassimo sul ponte del Titanic, assistiamo sgomenti ad un continuo sperpero di danaro pubblico, dalle gratifiche elargite ai direttori delle Asp per i conti in rosso fino alle innumerevoli sagre e banchetti, per salvaguardare il consenso in un paese dove si vota in ogni momento.
Da tempo invochiamo un impegno straordinario per contrastare questa preoccupante deriva perché, dev’essere chiaro, che la crisi economica non è ancora finita e continua a mietere vittime. Eppure si preferisce brindare e sorridere, mentre si naviga verso l’iceberg. La responsabilità — per il Codacons — «è da attribuire alla classe politica, che non ha saputo o voluto adottare negli ultimi anni misure realmente in grado di combattere l’impoverimento delle famiglie, portando la Calabria a livelli di povertà drammaticamente vicini a quelli del terzo mondo».
«Non sono più rinviabili provvedimenti ad hoc contro la povertà e per sostenere i redditi delle famiglie, attraverso misure che creino lavoro ed incrementino, in modo reale, il potere d’acquisto dei cittadini».