Tra le 15 e le 16 di oggi pomeriggio un convoglio proveniente da Roma e diretto alla stazione di Reggio Calabria ha investito e ucciso una donna che per motivi ancora in fase di accertamento, stava percorrendo a piedi la via che costeggia i binari. È accaduto a Santa Maria del Cedro, all’altezza di Palazzo Marino, in prossimità della stazione ferroviaria di Grisolia Scalo.
La donna, le cui generalità non sono state ancora rese note, è un’anziana presumibilmente di nazionalità straniera. Non è ancora chiaro agli inquirenti se si sia trattato di suicidio o, come si mormora, la donna stesse solo cercando di percorrere la tratta ferroviaria per orientarsi e trovare un rifugio. Ad ogni modo, ad accertare la verità dei fatti sarà unicamente l’attività di indagine degli inquirenti.
L’arrivo dell’elisoccorso poco dopo il drammatico evento, si è rivelato inutile: per l’anziana non c’è stato nulla da fare, se non dichiararne il decesso.
Il treno, fortunatamente, si è fermato in un punto che ha consentito ai passeggeri di scendere dal treno, coordinati dalle forze dell’ordine, e proseguire il viaggio in pullman, almeno tre quelli presenti sul posto, allertati dalla efficiente macchina della sicurezza.
Sul posto sono giunti gli agenti di polizia locale, che stanno dirigendo il traffico in prossimità di un incrocio, gli operatori sanitari del 118 e i carabinieri della radiomobile di Scalea.
Stando a quanto hanno riferito alcuni dei passeggeri che si trovavano sul treno al momento dell’incidente, non ci sarebbe stata nessuno franata brusca da parte del macchinista, ma un graduale rallentamento che avrebbe indotto gli occupanti del convoglio a pensare alla presenza di un semaforo e non dell’accadimento di una simile tragedia.
AGGIORNAMENTO: Contrariamente a quanto ipotizzato in un primo momento dagli inquirenti, la donna deceduta è del posto, residente nella frazione Marcellina di Santa Maria del Cedro. Il recupero della salma è stato effettuato dalla ditta di “Onoranze funebri Tuoto” dei fratelli Antonio e Salvatore Tuoto, operanti su un vasto territorio dell’alto Tirreno cosentino.
