Leonardo Lasala (nella foto) ha 43 anni, è un imprenditore e giornalista, nonché docente in organizzazione d’impresa in prestigiosi atenei italiani. È una di quelle che menti brillanti che gli stereotipi moderni vedrebbero meglio all’estero. Invece fortunatamente Leonardo è rimasto, per scelta, a casa sua, a Napoli, dove dal 2016 riveste anche il ruolo di fondatore e Presidente dell’Associazione Internazionale per lo Sviluppo Economico, le Tecnologia, la Ricerca e le Politiche Sociali (AISEPS). L’associazione è nata per creare opportunità di sviluppo economico per i territori attraverso le tecnologie e la ricerca, con la precisa finalità di indirizzare l’economia creata da tale sviluppo in politiche sociali. Insieme a pochi ma fidatissimi collaboratori, ha studiato e successivamente messo in atto un progetto estremamente ambizioso: l’Osservatorio Internazionale per l’Economia del Mare.
Da Napoli, capitale del Mediterraneo, parte un protocollo di open innovation che ha nella sinergia tra realtà di valore sociale il suo punto di forza e che proprio dal Sud Italia vuole fortemente proporre un modello innovativo di creazione di benefici condivisi dall’economia del mare. Un progetto dalle grandi ambizioni che pare stia già cambiando il modo di fare impresa spalancando le porte a un nuovo modello di business attraverso il consolidamento della rete partenariale e che ha già conquistato tutto il sud Italia.
Leonardo come nasce l’idea dell’Osservatorio Internazionale per l’Economia del Mare?
«L’idea progettuale nasce da una serie di studi realizzati da INSTALL, società internazionale operante nelle geoscienze, che in una serie di iniziative ha più volte rappresentato in maniera corretta ed efficace, le grandi opportunità connesse all’economia del mare».
Quale è la novità proposta dal modello Osservatorio Internazionale per l’Economia del Mare e quali sono secondo lei le opportunità per il territorio?
«L’Osservatorio è un protocollo di open innovation, ossia una rete di realtà (associazioni, imprese, Enti locali, Università) che partendo dall’innovazione e della ricerca, intendono in maniera sinergica creare opportunità di sviluppo attraverso l’economia del mare. Tutti insieme, senza alcuna ricerca di inutile protagonismo, abbiamo voluto immaginare un grande tavolo condiviso in cui ogni partecipante senza pagare alcun costo di affiliazione o di struttura, propone la propria conoscenza ed esperienza come leva di sviluppo progettuale. Le opportunità per il territorio sono importanti: il nostro Paese ha nel mare la più grande risorsa gratuita disponibile. Se attraverso il mare riusciamo a creare nuove opportunità di sviluppo, le economie create non possono far altro che ricadere sul territorio, generando così benessere».
Chi sono i protagonisti di questo grande progetto e quali le prime iniziative?
«L’Associazione Internazionale per lo Sviluppo Economico, le Tecnologia, la Ricerca e le Politiche Sociali (AISEPS) che ho l’onore di presiedere è con INSTALL la “madre” di questa iniziativa. Con noi partecipano in maniera assolutamente paritaria: l’Università eCampus, il GAL Riviera dei Cedri, l’Associazione Marevivo (delegazione Campania), Confartigianato Imprese Napoli, Modavi Protezione Civile, Fiart Cantieri Navali, Fondazione Ampioraggio, l’Associazione Internazionale “Sportello Amico, INSTALL France, Procida Film Fest, INNOVAP, l’Associazione Nazionale Statistici Provincia di Cosenza. Sono in prossima adesione alcune primarie realtà internazionali operanti nel settore della ricerca nel mondo marino e che renderanno il nostro progetto globale. Per ciò che concerne le prime iniziative abbiamo allo studio grazie alla INSTALL una serie di tecnologie, assolutamente ecocompatibili, che saranno in grado di misurare l’energia verde prodotta in mare e di consentire ad ogni ente locale di avere esattamente disponibili i “big data” del suo territorio. Altra iniziativa molto importante è quella che vedrà il curriculum di tante figure professionali tradizionali riconvertito con formazione specifica per l’economia del mare. Fondamentale in tal senso il ruolo di Università, Confartigianato e Fondazione Ampioraggio, così come del GAL Riviera dei Cedri. Con FIART stiamo studiando iniziative di archeologia marina. Stesso discorso con il Film Fest di Procida. Ogni partecipante sarà protagonista e potrà contribuire allo sviluppo territoriale».
Vuole lanciare un messaggio attraverso il nostro magazine?
«Vi ringrazio innanzitutto per questa opportunità. L’economia del mare può essere un motore essenziale per far ripartire la nostra economia. Se sapremo ragionare in ottica di sistema, potremo finalmente generare ricadute occupazionali sul territorio. Obiettivo prioritario di tutti noi è creare occupazione».
Pubblicato l’8 maggio 2018 su www.grandangolare.com