Diamante, Savarese e Pascale si astengono dal voto e salvano l’amministrazione Sollazzo

0
La solidarietà ai dipendenti dell'Isn di Piano Lago dai colleghi dell'Area della Ricerca di Cosenza

Nella foto, il sindaco di Diamante Gaetano Sollazzo

 

Un ribaltone. Così l’ha definita il consigliere Antonio Cauteruccio la decisione di “Diamante Futura” di astenersi dal voto al bilancio comunale relativo allo scorso anno rinunciando a sfiduciare l’amministrazione in carica, un ribaltone perché ha cambiato all’ultimo minuto le sorti di un’amministrazione che fino a qualche giorno addietro sembrava avere le ore contate.

Le polemiche erano cominciate già alla prima convocazione del consiglio comunale, andato deserto giovedì scorso proprio per l’assenza di Giuseppe Savarese e Giuseppe Pascale. L’assenza dei due consiglieri di minoranza, che andava ad aggiungersi a quella dei 5 componenti della nuova maggioranza, aveva fatto sì che il numero legale per la seduta non venisse raggiunto, costringendo il segretario comunale ad una seconda convocazione ed infine al rinvio.

Oggi invece c’erano tutti. La maggioranza risicata del sindaco Gaetano Sollazzo e tutta la minoranza, a cui nelle settimane addietro si è aggiunta l’ala magorniana composta da Ornella Perrone, Francesca Anna Casella e Franco Suriano.

Con la nuova formazione, il movimento Diamante Futura rappresentava in data odierna l’ago della bilancia, il quale in molti speravano convergesse verso lo disfatta politica del primo cittadino, soprattutto in virtù delle numerose manifestazioni di sfiducia che in questi anni Savarese e Pascale avevano avuto nei suoi confronti. Ma Savarese, che in una lunga arringa spiega le motivazioni della ritrovata complicità, spiega: «Panta rei. In politica tutto scorre e si trasforma».

Si trasforma a tal punto che il consiglio comunale a un certo punto diventa una serie infinita di invettive rivolte all’ex compagno di giochi politici Ernesto Magorno, a cui il rappresentante di Diamante Futura lancia parole infuocate. «Ho contribuito a finanziargli persino la campagna elettorale. Ora che è diventato un ricco rappresentante della casta parlamentare ritiene che io sia la causa della crisi politica di Diamante. Mi sono sentito cornuto e mazziato». E giù con aneddoti ed episodi, veri o presunti, che rivelerebbero il “tradimento” del neosenatore.

Immediata la replica di Magorno, il quale ha indetto una conferenza stampa per replicare alle accuse, così come aveva fatto qualche settimana prima per raccontare la sua versione dei fatti in merito al rapporto ormai logoro con il primo cittadino.