Allarme pesticidi nelle acque italiane. Il Codacons denuncia: la Calabria unica regione a non aver fornito i dati
L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha appena presentato l’Annuario dei dati ambientali. Uno studio che fotografa le condizioni delle acque, svolto in collaborazione con le Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente.
Dal monitoraggio quello che viene fuori è un quadro assai preoccupante, atteso che emerge una altissima concentrazione di pesticidi e sostanze chimiche che inquinano le nostre acque. Si tratta di sostanze nocive per fauna acquatica, per la nostra salute, per i prodotti che finiscono sulle nostre tavole. Da tempo invochiamo un intervento normativo in merito all’utilizzo dei pesticidi, fin troppo utilizzati nell’agricoltura moderna e questi dati confermano l’urgenza di intervenire per evitare di trovarci con le falde acquifere totalmente inquinate.
Ma una ulteriore fonte di preoccupazione traspare dal rapporto Ispra – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – e riguarda la totale assenza di dati relativi alla nostra regione. In pratica la Calabria sarebbe l’unica regione a non aver fornito alcun dato. Il Codacons ha deciso, pertanto, di inoltrare una formale istanza d’accesso, anche ai sensi della Direttiva 2003/4/CE in materia di “informazione ambientale”, sia alla Regione Calabria che all’ArpaCal, affinché siano resi pubblici i dati relativi al territorio calabrese. Riteniamo doveroso, infine, che siano fornite precise spiegazioni – conclude Di Lieto – sul perché la Calabria possa vantare l’umiliante primato di essere stata l’unica regione a non collaborare nel monitoraggio dei dati ambientali.