Arrivano i turisti e la costa tirrenica va in crisi: rifiuti, degrado e mare sporco, ecco cos’è successo – prima parte

0
Arrivano i turisti e la costa tirrenica va in crisi: rifiuti, degrado e mare sporco, ecco cos'è successo - prima parte

Al di là degli insulsi proclami e degli inutili sfarzi, il Tirreno cosentino, benché sia uno dei posti più belli d’Italia, non è pronto per ricevere i turisti, tanto meno a fare turismo, soprattutto in previsione di una stagione estiva che per diversi aspetti sarà forse la peggiore di quelle finora vissute fin qui.

 

Ma per capire di cosa stiamo parlando dobbiamo andare per ordine. Dopo un inverno lungo, freddo e piovoso, finalmente un paio di settimane fa le temperature hanno dato tregua ai commercianti lasciando posto a tiepide giornate di sole e così è cominciato il via vai di turisti che, per il momento, animano la costa tirrenica nei soli fine settimana.

Una volta giunti qui, i turisti, presunti e aspiranti tali, hanno trovato il solito, annoso problema, di cui tutti parlano ma che nessuno pare interessato a risolvere: il mare sporco. Benché gli amministratori di zona si affannino a parlare di fioritura della alghe, mucillagine e polline, che ha dato per giorni un colorito giallo alle acque, l’esito dei campionamenti Arpacal parla chiaro: in diversi punti della costa vige già il divieto di balneazione per livelli superiori al consentito di Escherichia coli (leggi la notizia Stessa spiaggia, stesso mare: anche quest’anno quello del Tirreno è a chiazze). I depuratori non funzionano o funzionano male, ma per certi sindaci affrontare il problema significa negare l’evidenza e prendersela con chi divulga la notizia. Il problema però rimane e i visitatori sulle pagine facebook fanno una gran bella pubblicità. Come un utente che sulla pagina “sei di Praia a Mare se…” il 24 aprile scrive questo post:

 

 

Ma passiamo al secondo problema che attanaglia i Comuni del tirreno cosentino e che, a quanto pare, è più irrisolvibile del primo: i rifiuti. Già la raccolta appare difficile durante i mesi invernali, quando cioè siamo quattro gatti a Comune e si effettua porta a porta, figuriamoci quando da poche migliaia passiamo a decine di migliaia e poi centinaia. Il risultato è che dopo soli due giorni di turisti che arrivano a soggiornare, c’è immondizia ovunque. La costa tirrenica diventa una discarica a cielo aperto, anche perché la spiaggia diventa una vera e propria pattumiera e gli argini delle strade altrettanto. Colpa anche dei mancati controlli, della mancata installazione delle telecamere di video sorveglianza e della strafottenza di chi amministra. I punti presi di mira dagli scellerati, residenti e turisti, sono sempre gli stessi, ma evidentemente le priorità sono altre. Ecco uno delle centinaia di post delle scorse ore:

 

 

Parlavamo, poco fa, di sicurezza, e proprio la sicurezza è un altro dei problemi gravi legati al turismo di questo lembo di terra. Non appena arrivano i villeggianti, la sicurezza sembra essere compromessa. Per due motivi: perché tra di loro si cela certamente qualche delinquente e perché con la scusa dei villeggianti qualche residente fa uscire fuori la sua vera natura delinquenziale. Così, cominciano i furti, furtarelli, atti vandalici, scene di violenza e auto che scorrazzano in lungo e in largo in tutta tranquillità, non vengono rispettati incroci, precedenze, segnaletica e divieti, mentre viene scansato un incidente ogni dieci metri. Succede che a fronte di uno spropositato numero di abitanti, il numero degli uomini delle forze dell’ordine rimane invece invariato e così questo territorio diventa come un’auto in folle a un passo da un precipizio, pare di stare nel far west, ognuno fa quello che gli pare e lo fa indisturbato. Questi due post che vi mostriamo sono solo un assaggio di ciò che è successo negli ultimi giorni. Uno si riferisce a un atto vandalico, l’altro è di una donna che avrebbe subito un furto in casa propria in pieno giorno e che avrebbe notato quest’auto sospetta nelle registrazioni di un’abitazione privata.

 

Il mancato controllo del territorio genera purtroppo infiniti danni. Uno dei più frequenti è il fenomeno degli affitti selvaggi, che consegna le seconde case dritto nelle mani di famiglie legate alla criminalità organizzata, come abbiamo ampiamente avuto modo di riscontrare nei racconti di cronaca degli anni passati, e nelle mani di gente che definire turista appare oltremodo fuorviante. In mezzo alle centinaia di migliaia di persone perbene ed educate che popolano le nostra coste, ce ne sono alcuni che vivono accampati in dieci, ma anche di più, in pochi metri quadri, dove le condizioni igieniche scarseggiano e il livello culturale è ferma vicino all’asticella dello zero. Sono gli aficionados della nostra terra che però contribuiscono poco alla messa in moto dell’economia vengono qui portandosi pure i barattoli di salsa e la carta igienica da casa perché costa di meno, alloggiano numerosi in case che potrebbero ospitare al massimo quattro persone e li riconosci quasi sempre dalle urla. Urlano quando parlano, urlano al balcone per chiamarsi, urlano al bancone della salumeria, urlano al telefono mentre fanno la spesa. Ma li riconosci soprattutto da come si comportano in strada, dove pensano sempre e comunque di stare a casa loro, dalla pennichella pomeridiana all’espletamento delle funzioni fisiologiche. Ecco una carrellata di finezza registrata nei giorni scorsi.

 

 

(Continua nella seconda parte…)