Nella giornata di oggi l’Arpacal ha già individuato diversi punti della costa vietati alla balneazione a causa del valore di Escherichia coli superiore ai limiti di legge
Se i sindaci del Tirreno cosentino avessero impiegato il loro tempo per capire le cause di questi fenomeni anziché tentare invano di screditare la notizia, a quest’ora avremmo forse evitate almeno in parte le chiazze, la sporcizia e quell’olezzo insopportabile che ormai da anni caratterizzano a fasi alterne il mare della costa altotirrenica cosentina e in generale gran parte delle coste calabresi.
Invece, sono passati sette mesi dalle ultime foto che ritraggono il mare dalla Riviera dei Cedri in giù in condizioni a dir poco e pietose e da allora nulla di rilevante è stato fatto. Nessun intervento significativo su depuratore e depurazione, tanto meno sul fronte dei controlli e dei monitoraggi delle spiagge. E così l’estate prossima, come quella passata, quelle di due, tre, quattro, cinque anni fa, sentiremo ancora il continuo e comprensibile lamento da parte dei turisti e assisteremo inermi alle pubblicazioni sui social di foto da far ribrezzo a un cinghiale, mentre amministratori e simpatizzanti continueranno a negare l’evidenza, andando a sbattere puntualmente contro gli inopinabili esiti dei campionamenti d’acqua.
Sia ben chiaro, il mare non si sporca solo d’estate per colpa di certi villeggianti, quando all’orizzonte galleggiano tra le altre cose pannolini, assorbenti e buste dell’immondizia. Il mare è a chiazze marroni e verdastre tutto l’anno, anche durante lo scorso inverno, quando, tra una mareggiata e un temporale, i civilissimi residenti si sono cimentati nei campionati di sversamento in mare. Chiaramente in tutta tranquillità.
Le foto che sottoponiamo alla vostra attenzione in questo articolo, postate da diversi utenti del web due giorni fa, si riferiscono al tratto di mare compreso tra Cetraro e Paola, ma segnalazioni del mare in cattivo stato sono arrivate da ogni parte della costa tirrenica.
Per gli amici degli amministratori, solitamente questi fenomeni sono proliferazioni algali, per tutti gli altri si tratterebbe di liquami finiti a mare a causa del cattivo funzionamento del depuratore o di sporcizia che il mare restituisce presentando il conto alla stupidità dell’uomo. In realtà nessuno lo sa perché i fenomeni si verificano con una frequenza tale da impedire di avere la situazione sotto controllo, anche se la cronaca degli scorsi anni in merito alla questione è stata spietata: l’esito dei campionamenti ha rivelato molto spesso la presenza di streptococchi e batteri fecali. Ma a queste latitudini la salute dei cittadini da tempo non è più una priorità per nessuno.
Per il momento, a fornire una prima versione ci ha pensato l’Arpacal, emettendo già tre pesanti “sentenze” nella giornata di oggi: punti non conformi alla balneazione a San Lucido, Paola e Belvedere a causa del rinvenimento del valore di Escherichia coli superiore ai limiti del D.lgs. 116/08.