I medici di quello che sarebbe dovuto diventare da tempo nuovamente un ospedale non ce la fanno più. Per mandare avanti una casa della salute che non è nemmeno una casa della salute, sono costretti a turni massacranti, a prendersi il doppio delle responsabilità e a fare appello alle proprie forze che cominciano a mancare.
In data odierna, un medico in servizio presso il centro di assistenza primaria territoriale di Praia a Mare, l’imponente struttura sanitaria tenuta sotto sequestro dalla politica, ha inviato un documento alla direzione sanitaria, presieduta dal dottor Vincenzo Cesareo, per chiedere quanto segue:
“Nonostante la tempestiva comunicazione venutasi a creare in codesta U.O. (unità operativa) riguardo alla grave carenza di personale medico – soltanto quattro unità – a tutt’oggi nessuna disposizione è pervenuta a questa U.O.
Pertanto, nel rispetto della normativa nazionale – si legge ancora nel documento – voglia codesto Ufficio provvedere alla compilazione di turni di servizio dei sig.i medici inerenti il mese di maggio 2018, tenendo presenti le necessità di congedi parentali parentale – il dott. (XXX) è titolare delle agevolazioni previste dalla Legge 104 – e degli obblighi aziendali riguardo ai congedi per motivi di studio e ai congedi ordinari – ferie. (Si fa presente, per esempio, che proprio lo scrivente deve ancora usufruire di cinque gg di ferie inerenti l’anno 2015, di tutte le ferie del 2016 e di tutte le ferie del 2017). In attesa di Vs riscontro porgo distinti saluti.
La questione è molto più seria di ciò che sembra. Il direttore dell’Asp Raffaele Mauro, pur volendo inviare dei medici, benché mantenga un religioso silenzio in merito alla questione, dovrebbe attingere da una graduatoria di cui al momento non si conoscono le sorti. In altre parole, al momento non esistono graduatorie idonee da dove poter attingere personale medico e inviarlo laddove servirebbe.
Quel che sappiamo con assoluta certezza che nel ppi di Praia a Mare i medici ben presto da 4 rimarranno in 3 e che anche qualora dovessero restare in 4, come adesso, la norma non consentirebbe comunque il mantenimento del reparto, poiché a fronte della garanzia del servizio di 24h al giorno, ogni turno deve avere per legge due medici per volta. Ciò significa turni da 12 ore l’uno, tutti i giorni, 365 giorni l’anno. Un sforzo umanamente impossibile.
Per mantenere aperto il ppi a questo punto necessiterebbero almeno altri 5 medici. Ma come si evince dal documento non si muove nulla nonostante le reiterate richieste che nelle scorse settimane sono state inoltrate dal direttore sanitario alla direzione generale dell’Asp di Cosenza.