Il procedimento di adozione del Psc-Reu è viziato e dovrà essere revocato
Cosenza, 16 marzo 2018 – «Il procedimento di adozione del Psc di Cosenza è ufficialmente nullo. Abbiamo iniziato questa battaglia già qualche mese fa riuscendo oggi a bloccare una delle più grandi speculazioni edilizie della città dei Bruzi. E un’ulteriore conferma dell’illegittimità del Piano strutturale comunale arriva adesso dal Dipartimento Infrastrutture della Regione Calabra che, con una nota del 14 marzo 2018, restituisce gli atti al Comune evidenziando diverse anomalie del procedimento. Sono stati variati gli indici territoriali di perequazione e compensazione con lo spostamento di milioni di metri cubi da una zona all’altra della città senza richiedere un nuovo parere geomorfologico alla Regione Calabria. Inoltre il Comune, in seguito alla delibera di adesione al principio “consumo di suolo zero”, avrebbe dovuto produrre un nuovo Documento preliminare e convocare la Conferenza di pianificazione. Tutto ciò non è stato fatto ed ecco perché la procedura di adozione del Psc è nulla, illegale». È quanto ha affermato il capogruppo della coalizione “La Grande Cosenza” Carlo Guccione nel corso di una conferenza stampa tenutasi questa mattina insieme all’avvocato Gabriella Marini Serra e al capogruppo del Pd in consiglio comunale, Damiano Covelli.
Secondo infatti l’ultima nota del Dipartimento Infrastrutture della Regione Calabria «gli atti trasmessi, essendo privi della componente geologica, non consentono di valutare il Psc modificato» e si invita il Comune «a presentare la documentazione in maniera e idonea, cioè relativa al rilascio del parere di competenza del Psc modificato a seguito dell’adesione al principio di “consumo di suolo zero”».
«L’attuale Psc-Reu è sicuramente un atto viziato nella sua adozione. Il Comune di Cosenza sarà costretto a revocarlo in autotutela – ha spiegato l’avvocato Gabriella Marini Serra – e laddove non lo dovesse fare dovrà intervenire la Regione Calabria, in quanto Ente sovraordinato e preposto al controllo, e disapplicarlo. Si torna dunque alla vigenza del vecchio Piano regolatore e tutti gli atti emessi e consequenziali al Psc, come ad esempio quello riguardante il Parco del benessere, sono nulli. Ora inoltreremo la nuova documentazione alla Procura di Cosenza (a novembre fu presentato un esposto per fare chiarezza sull’adozione del Psc, ndr), visto che è stato seguito un iter amministrativo non propriamente limpido e adottato un procedimento di Psc senza il rispetto delle leggi. Non si esclude la possibilità che sull’iter siano stati realizzati degli abusi di ufficio».
Il consigliere comunale Carlo Guccione aveva già evidenziato che «con la delibera subdola di giugno del 2017 venivano modificati gli indici di edificabilità occultando una serie di modifiche sostanziali al Psc». Variazioni degli indici che vennero considerate, dal dirigente della Regione, come “variante dello strumento urbanistico”. Ciò invalidava il precedente parere geomorfologico da parte della Regione.
A questo punto, il consigliere Guccione, tramite l’avvocato Marini Serra, ha richiesto un parere alla Regione Calabria in merito alla correttezza o meno dell’iter amministrativo adottato dal Comune.
La Regione Calabria-Settore Urbanistica ha rimarcato – con una nota del 20 febbraio 2018 – le anomalie del procedimento di formazione del Psc evidenziando, in seguito alle varie modifiche, la mancata adozione del documento preliminare (adeguato e aggiornato), successivamente all’adesione con il principio di “consumo di suolo zero”, e la mancata convocazione della Conferenza di pianificazione per le specifiche verifiche. «Vi è l’impossibilità oggettiva di consentire – ha sottolineato l’avvocato – una valutazione del Psc modificato in ordine alla compatibilità e alla coerenza della scelta di pianificazione con le condizioni geomorfologiche del territorio». Ora bisognerà ripartire daccapo. «Ci auguriamo che il Comune – ha affermato Guccione – non ci faccia perdere altro tempo e che si avviino subito tutte le procedure per un nuovo e corretto Piano strutturale comunale, aprendo magari un confronto anche con le città di Rende e Castrolibero. Non c’è alcuna strumentalizzazione politica ma, visto le ultime indagini in corso che hanno messo in dubbio l’attività dell’amministrazione comunale, bisogna che ognuno si assuma le proprie responsabilità».
«Oggi non possiamo che essere soddisfatti perché abbiamo difeso la città e i cosentini da una enorme colata di cemento. Noi non ci siamo opposti a un atto deliberativo per mera opposizione – ha sottolineato Damiano Covelli -. Abbiamo letto con attenzione le carte e ci siamo accorti di questo “errore” che aveva l’obiettivo, con un atto di arroganza politica, di aumentare gli indici di edificabilità in alcune aree della città (Gergeri e Vaglio Lise). A noi non interessa che il sindaco e la Giunta dicano “abbiamo sbagliato”, ma vogliamo che si compiano gli atti corretti e necessari per avviare l’iter del nuovo Psc che dovrà ripartire dalla realizzazione della città unica dell’area urbana di Cosenza e dalla collocazione del nuovo ospedale».