Collegio Castrovillari, il candidato Pd Luigi Incarnato finisce indagato a poche ore dal voto

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Collegio Castrovillari, il candidato Pd Luigi Incarnato finisce indagato a poche ore dal voto

Fonte foto: dal web
 
Se Luigi Di Maio fino a qualche anno distribuiva bibite e merendine allo stadio San Paolo di Napoli, e per questo deriso dai radical chic della sinistra piddina, il Pd ha piazzato nel collegio Castrovillari-Paola un signore baciato dalla fortuna come il “bambiniello”, per dirla alla De Luca, che corrisponde al nome di Luigi Incarnato e che prima di sbarcare in politica di mestiere faceva il meccanico.
Ma la politica e gli inciuci non hanno bisogno né titoli né di mestieri blasonati e così se hai amici come Nicola Adamo e Agazio Loiero da gommista a commissario straordinario della Sorical, ruolo ricoperto oggi, è un attimo. La Sorical, per chi non lo sapesse, è la società partecipata per il 53% di proprietà della Regione Calabria che gestisce il servizio idrico calabrese. In altre parole, è una delle tante società in house della Regione Calabria, nota per essere un pozzo senza fondo di soldi e potere.
Ad ogni modo il nome di Luigi Incarnato da qualche ora è tornato prepotentemente nei titoloni di giornale della stampa calabrese e non di certo per ciò che attiene alla sua candidatura, bensì una indagine della procura che lo vede coinvolto per la sua qualità di commissario Sorical. Il suo nome è infatti contenuto nel decreto di sequestro preventivo degli impianti idrici di Lamezia Terme emesso dal gip Emma Sonnisu richiesta del procuratore Salvatore Curcio. Luigi Incarnato è indagato per interruzione di pubblico servizio in concorso con i vertici di MultiserviziLamezia e della Sorical. L’indagine è scaturita da numerose denunce che segnalano l’interruzione del servizio idrico che si verifica quotidianamente da mesi a Lamezia Terme dalle 20 alle 5 del mattino. Anche se «miracolosamente, poche ore dopo il sequestro, l’acqua è tornata», scrive testualmente il Fatto Quotidiano.
Secondo la Procura, l’interruzione del servizio idrico è avvenuto “in modo indiscriminato anche nelle infrastrutture essenziali alla comunità”. Inoltre, Incarnato e gli altri indagati, stando a quanto riferisce il giornale di Travaglio, avrebbero ridotto il servizio idrico «sapendo che, con un’eventuale riduzione della portata idrica, a causa delle caratteristiche ingegneristiche e del cattivo stato della rete, l’acquedotto di Lamezia si sarebbe impallato non funzionando più e, di conseguenza, non avrebbe garantito la fornitura dell’acqua ai cittadini. La riduzione della fornitura idrica decisa dal candidato Luigi Incarnato e dagli altri indagati, secondo i pm infatti, sarebbe avvenuta “in spregio delle conseguenze sulla cittadinanza e sui pubblici servizi essenziali”».
L’indagine, però, non sarebbe l’unica “ombra” sulla candidatura del socialista ed ex sindacalista fortemente voluto dal segretario regione del Pd Ernesto Magorno per eliminare i suoi rivali sul Tirreno. Numerosi testimoni ci hanno infatti riferito che nelle ultime settimane di campagna elettorale mister Incarnato avrebbe fatto avanti e indietro negli uffici dei sindaci dell’alto Tirreno cosentino. Stando a quanto ci riferiscono anche alcuni amministratori, ai rappresentanti dei Comuni indebitati con la Sorical, Incarnato avrebbe proposto drastiche riduzioni del debito e persino il condono. Strizzando l’occhio in vista delle votazioni, sia chiaro.Ma se per vedere cosa è successo veramente nei Comuni in materia di cancellazione del debito, e quindi smentire o confermare le voci circolate in queste ore, si dovrà attendere ancora qualche giorno, per vedere l’esito di una campagna elettorale sempre sottotono e costellata di polemiche basterà attendere meno di 48 ore.
Finora Incarnato e i suoi in campagna elettorale hanno saputo dare un’unica certezza: che anche per appendere un manifesto non sanno fare a meno della prepotenza mentre il rispetto delle regole, invece, quello è diventato un optional.