Querelle Bernaudo-Mauro, spunta il documento che sbugiarda il dg dell'Asp cosentina

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Querelle Bernaudo-Mauro, spunta il documento che sbugiarda il dg dell'Asp cosentina

Le polemiche sull’Asp di Cosenza e tutto ciò che le ruota attorno, non si placano. Solo quattro giorni fa era stato diffuso il documento con il quale l’ormai ex direttrice del distretto sanitario del Tirreno, Giuliana Bernaudo, si autodenunciava di esercizio abusivo della professione presso la procura della Repubblica di Cosenza a seguito dell’incarico affidatole dal direttore generale dell’Asp di Cosenza, Raffaele Mauro (clicca qui per leggere l’articolo). Secondo la Bernaudo, il nuovo incarico di direttrice dell’Unità Operativa igiene degli alimenti e della nutrizione sarebbe illegittimo poiché necessiterebbe del titolo di laurea in Medicina e Chirurgia, mentre invece lei ha una laurea in Scienze Biologiche, con specializzazione in Patologia Generale.
 
Così, Mauro aveva risposto inoltrando alla medesima Procura una querela per diffamazione nei confronti della dottoressa Bernaudo. Nello stesso documento, inoltre, il direttore generale dell’Asp si era difeso da ogni accusa provando a giustificare la decisione a modo suo (clicca qui per leggere l’articolo). Insomma, Mauro aveva lasciato intendere che Giuliana Bernaudo avesse preso un grosso abbaglio e che le sue dichiarazioni fossero prive di qualsivoglia fondamento.
Peccato, però, che a sostenere la tesi dell’ex direttrice del distretto sanitario del Tirreno, ci sia anche il dottore Eugenio Corcione, presidente dell’Ordine provinciale dei Medici di Cosenza e provincia. Come si evince dal documento sottostante, meno di una settimana fa Corcione ha scritto a Raffaele Mauro per avere delucidazioni in merito alla vicenda, che vedrebbe coinvolto anche l’ex direttore del distretto sanitario della Valle Crati, il dottore Antonio Perri, recentemente nominato direttore Uoc – Assistenza Territoriale Psichiatrica del Distretto Valle Crati.
“In entrambi i casi – è scritto nella missiva – il conferimento dell’incarico presuppone il possesso da parte del nominato della qualifica di Dirigente Medico, della laurea in Medicina e Chirurgia, dell’abilitazione all’esercizio della professione medica e relative specializzazioni. Entrambi i dirigenti nominati, non sono in possesso dei requisiti”.
Cosa succederà adesso?