E della frana che minaccia l'ospedale di Paola non parla nessuno? [FOTO]

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E della frana che minaccia l'ospedale di Paola non parla nessuno? [FOTO]

Mentre i politici di casa nostra in queste settimane pensano solo alle elezioni e si muovono le buio, come i topi, per raccattare qualche voto promettendo mari e i monti, i monti franano e se ne fottono delle loro pietose campagne elettorali.
 
Non bastava l’incidente sull’asse ferroviario Cosenza-Paola che sta provocando una marea di disagi a pendolari e scolari, non bastava che da due mesi nessuno sappia dire come e quando quel tratto di ferrovia verrà ripristinato, non bastava l’inefficienza dei trasporti, ieri sera dopo un forte temporale un pezzo di roccia si è staccato ed è finito  sulla strada statale 107 di Paola, nota come la zona della Crocetta, abbattendo le lamiere contenitive. Anche per questo episodio la mancata tragedia è un mero colpo di fortuna. Ma per quanto tempo la sorte potrà ancora tendere la mano?
Ad episodio avvenuto sono tutti indignati, tutti scrivono a chiunque, ma è inutile. Poco fa il consigliere provinciale Graziano Di Natale ha inoltrato la sua lettera all’Azienda ferroviaria e all’Anas: «Le istituzioni non possono rimanere inerte difronte al grande disagio provocato dalla limitazione del collegamento del Tirreno con la Città di Cosenza». E invece sì, rimango inerte, preoccupate come sono di questi periodi al mantenimento del potere.
Di Natale ha poi aggiunto: «Quello che sta succedendo dalle nostre parti è davvero drammatico: un intero territorio isolato con gravi disagi per studenti e pendolari che vedono limitate e compromessi i loro spostamenti per motivi di studio e di lavoro. Il tutto nel silenzio più totale delle Istituzioni».
Ma nessuno sente. È solo un continuo e impunito scaricabarile. Questa è la terra di nessuno.
Un’altra tragedia annunciata si starebbe consumando a poche centinaia di metri dal punto in cui è avvenuta la frana e dal punto in cui si è verificato l’incidente ferroviario. Nella zona sottostante l’ospedale di Paola la collina su cui si erge da un lato è completamente divorato dalla frana. Dalle foto scattate quattro giorni fa si vede che il fenomeno si è esteso ormai fino al parcheggio del pronto soccorso.
 

 
Ma la frana in questo momento sarebbe il male minore. Una forte scossa di terremoto butterebbe già tutto l’edificio e non solo il parcheggio, perché è costruito su una faglia, una frattura della crosta terrestre che rende quella zona pericolosa e a rischio dissesto idrogeologico. R4 dicono gli esperti, il grado più alto.
Eppure per quell’ospedale nessuno prende provvedimenti, perché gode notoriamente della protezione di ambienti loschi e deviati. Guai a parlare di chiusura. Anzi, nei prossimi mesi verrà addirittura potenziato e questo ve lo diciamo in anteprima e con assoluta certezza perché ne abbiamo le prove.
Quando i geologi negli anni passati hanno impiantato degli strumenti nel terreno per controllare la velocità con cui si stava espandendo la frana, hanno dovute togliere le tende perché durante la notte qualcuno metteva i misuratori fuori uso. Per quegli atti vandalici non c’è stato mai nessun colpevole. Nessuno ha mai pensato di mettere una telecamere anche se gli episodi sono avvenuti nell’arco di lunghi periodi. Non ci sarà mai nessun colpevole neanche per ciò che sta accadendo. La magistratura sa, ma come al solito latita.
Ma se succederà qualcosa la colpa sarà di tutti coloro che hanno taciuto e si sono voltati dall’altra parte.