Gentile Direttrice,
La prego di pubblicare questo mio amaro sfogo e quello di tanti colleghi di partito in tutta la sua integrità.
Siamo un gruppo di fedelissimi e affezionati militanti del Pd, che ahinoi crede ancora nel valore della politica e e nei suoi nobili intenti. Già per questo avremmo dovuto voltare le spalle a questo partito tempo addietro, ma per fortuna ci siamo resi conti che non si può fare di tutta l’erba un fascio. Ci sono persone come Giuseppe Aieta che non ha fatto mai sentire questa terra abbandonata. Sempre presente, su ogni aspetto, ha difeso questo territorio con le unghie e con i denti ed è riuscito a portarci svariati milioni di euro per la realizzazione di opere pubbliche.
Quando poi la stampa ha pubblicato la notizia che gli sgherri di Muto, come risulta dalle intercettazioni, lo temevano e lo consideravano un guastafeste, abbiamo pregato e sperato che il tempo lo avesse premiato.
Invece oggi ci ritroviamo al primo posto Ernesto Magorno, che dopo le illazioni sul suo conto, tra l’altro mai smentite dal diretto interessato, non solo è stato ricandidato in pole position ma è stato premiato con il salto dalla Camera al Senato. Una situazione inaccettabile per chi conserva ancora un barlume di dignità.
Oltretutto Magorno è uno che per questa terra non ha fatto nulla, in cinque anni al Parlamento l’unica cosa che gli è riuscita benissimo è attirarsi l’attenzione morbosa della stampa che hanno messo in risalto tutte le controversie di un non leader troppo attaccato alla poltrona e poco ai suoi concittadini.
Al primo posto, ma alla Camera, Enza Bruno Bossio, che insieme al marito Nicola Adamo rappresentano la peggiore politica di questa terra. Mai fatto nulla se non procurarsi indagini della Procura e poltrone.
Il nostro segretario Matteo Renzi sull’alto tirreno ci ha preso per stupidi e imbecilli, escludendo dalle liste le persone perbene e mettendoci dentro le solite facce, che conosciamo benissimo e che pensavamo rottamasse per davvero. Quel quarto posto in lista a Giuseppe Aieta, poi, è uno schiaffo all’intelligenza di tutti quegli iscritti che credono ancora nella politica. Un contentino per tenerselo buono relegandolo in fondo alla fila e destinandolo a esclusione sicura.
No, noi a questo scempio non ci stiamo, non vogliamo essere complici né di questa politica né di questi politici e per quanto mi riguarda straccerò la tessera del mio partito e metterò una bella croce sul simbolo dei 5 stelle, sperando che diano una bella lezione a questi personaggi che negli anni sono diventati parte attiva del fallimento di questo lembo di terra.
Sono profondamente deluso e amareggiato.
Lettera firmata