Non è certo una novità. Sul Tirreno cosentino vige il nulla politico da sempre, ma considerata la cronaca degli ultimi tempi, ci si augurava un sussulto di orgoglio da parte dei cittadini. Non è arrivato e non arriverà nemmeno quello.
A 5 giorni dalle presentazioni obbligatorie dei candidati, previste per il prossimo 29 gennaio, è tutto un punto interrogativo e quelle poche certezze non fanno presagire nulla di buono.
Per quanto riguarda il M5S, le caotiche parlamentarie per l’elezione di aspiranti deputati e senatori da inserire nel listino bloccato, il Tirreno non è neanche lontanamente rappresentato, nonostante la candidatura di attivisti alto tirrenici della prima ora e new entry di tutto rispetto. Dispiace per l’assoluta mancanza di candidature avanzate dalla parte delle donne, fatto salvo per un’unica candidata di Fuscaldo, che comunque è candidata al quarto posto in lista e avrebbe bisogno di un miracolo per entrare a Montecitorio.
Dal punto di vista del centro destra e del Pd va anche peggio. Finora i nomi non sono stati resi noti perché a tutt’oggi neanche i vertici sanno chi candidare per non rompere gli equilibri già precari all’interno dei partiti.
Sul fronte del centro destra, il giovanissimo sindaco di Orsomarso, Antonio De Caprio è già in campagna elettorale ma per le elezioni regionali, previste nel 2019, mentre l’unico candidato forte candidabile dal centro destra, il dottore Vincenzo Cesareo, ha già fatto sapere di non essere interessato alla tornata. Ma mentre i Gentile spingono per candidare mogli e parenti degli amici delle cliniche private, Fausto Orsomarso prepara l’elmetto e si dice pronto a immolarsi per la popolazione e scendere in trincea. Aspettando nel listino bloccato o mettendosi in gioco per lo showdown delle preferenze? Ancora non si sa, perché il posto sicuro da assegnare è ambito, sono in tanti da accontentare, mentre per Orsomarso raccattare voti sul Tirreno sarà un terno al lotto. Gli sgomitatori però non demordono e sperano e pregano in un miracolo, aspettando una chiamata che li “qualifichi” ad aspiranti parlamentari, ma al tempo stesso dimenticano che la politica è fatta di numeri e non di “guapparìa”. Con quella non si va da nessuna parte, è una regola generale. Jole Santelli è sull’orlo di una crisi di nervi.
Il Pd è quello più disastrato di tutti, perché in teoria i nomi da piazzare li avrebbe, ma l’aria è avvelenata da tempo e Matteo e Lorenzo (Guerini, ndr) non sanno che pesci prendere. In altre parole, Renzi aveva promesso la rottamazione, ma per per metterla in pratica dovrebbe tenere lontano il segretario Magorno e i magorniani che negli ultimi tempi hanno collezionato figuracce a gogò. Ma secondo le logiche di partito questo fatto potrebbe costare caro, soprattutto se i nomi da candidare sono Graziano Di Natale alla Camera, a cui il partito aveva chiesto la disponibilità pur non pronunciandosi, e Giuseppe Aieta, vicinissimo all’ex Presidente del Consiglio, anche lui in lizza alla Camera o forse al Senato. Entrambi sono i due anti-Magorno per eccellenza, simboli indiscussi di legalità, che molte volte hanno attaccato pubblicamente i dirigenti calabresi, prendendone addirittura le distanze. Di Natale ha persino fondato un movimento di protesta, chiamato Aria Nuova, per la necessità di un rinnovamento auspicato da molti. Iscritti in primis.
Chiaramente Magorno non molla l’osso, e nemmeno Enza Bruno Bossio (che sperava e spera ancora in una candidatura ai primi posti in lista bloccata), che per cacciarla da Roma senza polemiche e con modi gentili pare che verrà “promossa” ad assessore della Regione Calabria, dopo che Oliverio ha rispedito a casa Federica Roccisano, una che doveva originariamente fare la pedina e invece hanno scoperto che ragiona con la sua testa.
Per Giuseppe Aieta occorrerebbe una speciale autorizzazione, in quanto già consigliere regionale, ma pare proprio che non arriverà, mentre su Di Natale pare siano partite direttamente le minacce. «Se candidate lui, il partito andrà in frantumi», hanno fatto sapere i Magorno boys senza neanche tenere la voce troppo bassa.
Per togliersi dall’imbarazzo, pare che il seggio di Castrovillari sarà assegnato direttamente ai socialisti.
Unica nota positiva per il Tirreno: Mariella Ruggiero, giovane, donna, comunista, candidata con Potere al Popolo, partito ancora troppo basso nei sondaggi ma destinato a sopravvivere anche ad una prevedibile sconfitta.
E tra chi non avrà a votare perché ormai non ci crede più e chi non vuole metterci la faccia sicuro di sporcarsela, tutti gli altri si tengono stretta la poltrona di sindaci, assessori e consiglieri comunali. Che di questi tempi sempre meglio un appalto oggi che un maxi finanziamento domani.
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