Capodanno a Cosenza: una città che è o una città che appare?

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Capodanno a Cosenza: una città che è o una città che appare?

Il punto di vista di Fabiana Calvelli (nella foto insieme a Orlandino Greco), responsabile IDM -Cosenza, sul chiacchieratissimo concertone di fine anno a Cosenza
 
Cosenza ha salutato il nuovo anno con un bagno di folla. L’organizzazione capillare ha evitato pericoli ai partecipanti, questo è il sintomo che la lezione di ciò che è avvenuto in altre piazze ha dato i suoi frutti e di questi tempi non è cosa di poco conto, l’Amministrazione comunale ha mostrato un’efficienza che nella grande Torino non c’è stata. Unica tappa italiana di un’artista internazionale che ha richiamato appassionati da tutto il Paese,  un ritorno, quindi,  per la città in termini economici e  di immagine.
E’ pur vero, però, che ha avuto un costo da molti giudicato sproporzionato per la durata dell’esibizione ma non  vogliamo  solo  quantificare una spesa o immaginare quante altre cose si sarebbero potute fare con la stessa cifra.
Vogliamo parlare del capodanno, della voglia di trascorrerlo in piazza con amici ed in un clima di festa, di questa nuova abitudine che ormai si è affermata come una valida e più economica alternativa ai tradizionali veglioni nelle discoteche.
Ad occupare la scena sono stati soprattutto i cosentini, che sarebbero comunque scesi in piazza indipendentemente dallo spettacolo proposto, che abbiano potuto farlo in sicurezza o che siano stati in tanti è un aspetto confortante ma non è l’unico.
C’è anche il momento però in cui le luci si spengono e solo allora che ci si può rendere conto se si è reso un buon servizio alla città, se di questo “giorno da leoni” rimarrà traccia. Nella Cosenza delle piazze, dei musei all’aperto, delle passeggiate sicuramente si. Nell’altra Cosenza, quella che va a velocità ridotta, con mille problemi di infrastrutture e di servizi primari, sicuramente no.
Ma se di spettacolo stiamo parlando, è molto triste pensare che anche nella Cosenza degli artisti   non rimarrà traccia di un così grande impegno economico ed organizzativo.
Si tratta, è vero, di scegliere se immaginare la crescita della città in termini di spettacolo e cultura dando una boccata di ossigeno anche economica agli operatori del settore, o scegliere il grande nome che attiri il maggior numero di persone possibile.  Come dire che si tratta di scegliere tra una città che è e una città che appare.
E noi siamo per la crescita, sempre e comunque, per i semi lanciati sul territorio capaci, col tempo, di svilupparsi da soli, in un modo che forse potrebbe sorprendere.
Buon anno a tutta Cosenza, augurandole soprattutto che le sue diverse velocità possano a breve avvicinarsi fino a diventare una sola.
Fabiana Calvelli
Responsabile IDM -Cosenza
 

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