Il solito Ugo Vetere solleva un nuovo polverone: «Si dica la verità sui fondi Cipe, alcun bando è stato pubblicato»
«I Sindaci dei Comuni di Tortora, San Nicola Arcella, Scalea, Santa Maria del Cedro, Grisolia e Buonvicino, non entrando nel merito delle decisioni assunte da parte del competente dipartimento DIPE, non possono accettare che sui mezzi di informazione vengano divulgate notizie “non corrette” dal “solito politico”». Non le manda a dire Ugo Vetere, mai, nemmeno stavolta che con un lungo post su facebook ha sollevato l’ennesimo dramma della malapolitica sul Tirreno cosentino, laddove per solito politico forse vuole intendere il deputato diamantese Ernesto Magorno (nella foto di copertina).
Il succo della questione è però un altro. Perché, casualmente, i fondi finiscono sempre in quei Comuni guidati da sindaci vicini al Pd e quasi mai in quelli in cui i primi cittadini hanno idee politiche diverse?
«Il DIPE – scrive ancora Vetere – alcun bando negli ultimi mesi ha pubblicato. Solo in data 01/12/17 il dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica ha pubblicato sul proprio sito una nota con la quale dichiarava di avviare a margine delle attività di monitoraggio della delibera CIPE N.57 del 1 dicembre 16 una “nuova attività” al fine di verificare se esistevano i presupposti per finanziare ulteriori progetti. Il DIPE, senza indicare un termine entro cui depositare le istanze, predisponeva una procedura informatizzata per acquisire dei dati informativi presso il proprio sito. Va da sé che diversamente da quanto avviene per i bandi pubblici conosciuti da tutti i Comuni, nel caso di specie i Comuni per poter avanzare un’istanza, necessariamente dovevano avere contezza di tanto. O meglio, visto che non si trattava di un bando, qualcuno doveva avere contezza della (notizia) nota e trattandosi di nota proveniente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri solo chi ha un ruolo ministeriale o amministrativo in seno alla Presidenza del Consiglio o riveste la funzione di Parlamentare della Repubblica Italiana, poteva avere contezza di tanto».
Vetere poi, getta benzina sul fuoco. «Sulla vicenda vi è di più. Nessuno dei sindaci sopra citati aveva contezza della riapertura dei termini. E non solo. Si ha contezza di telefonate che hanno raggiunto “solo alcuni dei Sindaci del territorio” e di altri cui oltre alla telefonata addirittura è stato trasmesso anche il modulo per presentare le istanze (si ha prova di tanto, con tanto di indirizzi )». Insomma, chi doveva avere i fondi è stato avvisato di dare il via alle procedure, secondo quanto riferisce il primo cittadino di Santa Maria del Cedro.
«Chiederemo al Ministro Lotti, al Segretario Renzi e al Segretario Regionale Calabrese del PD “lumi sulla vicenda”», insiste Vetere, che di passare per incapace, proprio non ne vuole sapere.
Poi conclude: «Si dica la verità. Si dica che gli interventi finanziati in Calabria sono stati solo 9. Si dica quante domande sono state presentate e da quali enti. Si dica quanti interventi sono stati finanziati. Si poteva dire che la scelta è stata politica. Che gli interventi finanziati erano necessari ed indifferibili per le comunità risultate beneficiarie dei finanziamenti. Si dica chi ha “ avvisato” alcuni comuni piuttosto che altri. Non si dicano bugie . Bandi non ne sono stati pubblicati. I Comuni non avevano contezza della possibilità di avanzare “nuove istanze”. Chi ha cercato di barare ha errato. I nostri concittadini non devono essere “offesi”».