Ecco il nostro messaggio di Natale per voi lettori

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Ecco il nostro messaggio di Natale per voi lettori

Carissimi lettori,
 
auguri di buon Natale dal più profondo delle nostre penne, a voi e ai vostri cari. Auguri di pace e serenità doverosi per dirvi grazie di seguirci ogni santo giorno, di leggerci con devozione e di segnalarci, di tanto in tanto, i casi di cui poi ci occupiamo. Al tempo stesso ci scusiamo se a volte non riusciamo a rispondervi tutti, se non riusciamo ad occuparci di tutto ciò che ci sottoponete o se non lo facciamo come voi vorreste, ma La Lince è una redazione autofinanziata per scelta, per dover dire grazie a nessuno, per non dover chiudere gli occhi mai, di fronte  nessuno, per non dover dipendere da niente e mantenere intatta la libertà di scrivere ciò che sappiamo, vediamo e leggiamo, e pertanto facciamo fatica, parecchia, a stare dietro a tutto e tutti. Ma vi assicuriamo che diamo l’anima e lo dimostra anche questa lettera per voi, scritta la mattina di Natale, mentre nelle nostra case si scartano ancora i regali, a dimostrazione che la nostra passione e la voglia di informare non ha limiti né confini. E questo ce lo ricordano tutti i giorni anche i nostri famigliari, con un tono che sembra quasi un rimprovero.
Ma come tutti gli essere umani, anche il più cinico dei giornalisti, in fondo in fondo, crede alla magia del Natale, e così oggi approfittiamo per stilare la nostra singolare lista dei desideri e di auguri, sperando che Babbo Natale, una volta finito di consegnare i regali a tutti i bambini del mondo, possa accontentare anche noi.
Ebbene. Ci auguriamo che i magistrati “eroi” di questa regione svengano smascherati al più presto e sbattuti in prima pagina come come fanno loro con i poveri disgraziati che infilano nelle fanta operazioni da copertina, gli stessi che poi vanno a mangiare nella Capitale, credendo di non essere scoperti, con i soggetti che dovrebbero arrestare e che invece non solo non arrestano ma tutelano pure con gli omissis negli atti di inchiesta, consentendo di preservare l’onore di politici meschini e imbroglioni, qualcuno pure affiliato ai clan.
Ci auguriamo che quei giornalisti di grido di questa regione, alcuni dei cosiddetti “antimafia”, ammettano di essere perdine dei servizi segreti deviati (capito come si fanno gli scoop!!!) e di essere finanziati dall’antimafia mafiosa, ricevendo decine di migliaia di euro, ad esempio, per scrivere libri mai pubblicati da associazioni ufficialmente no profit in realtà mangiasoldi pubblici che poi spediscono i rappresentanti dritti nelle fredde celle della galera.
Ci auguriamo che gli amministratori corrotti della costa tirrenica, una valanga, vengano finalmente processati come tutti i cittadini, squarciando quel velo omertoso di alcune procure e di alcuni magistrati che li proteggono da anni. Ci auguriamo che vengano fuori le inchieste in corso e che qualcuno metta mano alle centinaia di denunce rimaste chiuse nel cassetto. Ci auguriamo che vengano fuori i veleni con i quali ci stanno uccidendo silenziosamente, il giro di cocaina che vede protagonisti i “BIG” della costa, i cui nomi, guarda caso, non spuntano mai nelle carte, e ci auguriamo che un magistrato senza macchia, com’è ad esempio, Pierpaolo Bruni, interrompa quel vigliacco ciclo di impunità che imperversa da anni a favore di quelli che portano un cognome importante.
Ci auguriamo che vengano fuori i nomi degli appartenenti alle oltre settanta (70!!!) logge massoniche del tirreno cosentino, così vi dareste finalmente una risposta alla secolare domanda: «Ma come ha fatto quel deficiente a fare quello fa?». Scoprireste che fa soltanto parte di un sistema che vota all’unanimità, aiuta economicamente i “fratelli” e consente di scavalcare tutti gli altri perché ha sul petto la medaglia con il compasso e l’occhio vigile dell’architetto universale. Si incontrano nei ristoranti della zona e ne fanno parte cani e porci. Più porci che cani. Per lo più idioti, a dire il vero, che cercano di scalare la società per rialzarsi dal baratro in cui sono finiti e che non sanno nemmeno come ci sono finiti, ma soprattutto perché, e della massoneria non conoscono storia, radici, valori, obiettivi e a dire il vero non sanno nemmeno in cosa credono e cosa stanno “adorando”. Molti di questi finiscono nei consigli comunali o a dirigere locali di grande valore economico.
Ci auguriamo che venga fuori la storia e il nome del prete pedofilo spostato da una parrocchia all’altra, come da prassi clericale, ancora in servizio sulla costa. Ci auguriamo che l’autore delle foto scattate in riva al mare in cui si vede il sacerdote in compagnia di un 12enne, in atteggiamenti inequivocabili, trovi il coraggio e la foto di pubblicare o farle pubblicare da qualcuno. Ci auguriamo anche il prete che pagava sistematicamente un pedofilo di fama (pluricondannato ed emarginato dalla comunità) per avere rapporti sessuali, amico dei vertici politici e clericali, circostanza documentata in una inchiesta sulla pedofilia condotta da una Procura, venga presto descritto per quello che è e spogliato della sue false vesti.
Ci auguriamo che la mattanza dei bambini mai nati con gli aborti clandestini pagati a peso d’oro, sempre sulla costa tirrenica, venga presto scoperta e debellata.
Ci auguriamo ancora che il voto di scambio mafioso, di cui tutti hanno parlato ma nessuno si è preso la briga di verificare, venga finalmente alla luce e contemporaneamente che le famiglia camorriste protette da alcune amministrazioni per il medesimo motivo, vengano scovate e rimandate nelle fogne dalle quali sono venute. E i responsabili dello scempio mandati a marcire in galera.
Ci auguriamo, inoltre, che la Dda attesti, come abbiamo sempre sostenuto noi de La Lince, il filo conduttore tra ‘ndrangheta sanità e politica della costa tirrenica e cosentina e che i cittadini possano usufruire del diritto alla salute senza essere schiavi del compromesso e senza essere ricattati o influenzati nel voto.
Ci auguriamo in ultimo, e non per importanza, che Mariano Di Lascio torni a casa, che vengano messi alle sbarre i tanti usurai, banchieri compresi, che vengano ripulite la case comunali dagli intrallazzi e dai favoritismi, dagli appalti truccati alle assunzioni illegittime, che venga alla luce l’indicibile business sui morti e che gli alloggi popolari vengano assegnati e assegnati alle persone bisognose e non ai parenti degli amministratori o agli amici degli amici.
Speriamo di non aver dimenticato niente e nessuno, ma in caso vi fare sapere, sperando che abbiate gradito il nostro piccolo regalo di Natale con le gustose anticipazione dell’anno di fuoco che ci aspetta.
Vi lasciamo con una piccola raccomandazione: se domani, dopodomani e i giorni che verranno sentirete ancora il suo delle campane anche se le renne sono andate via, non preoccupatevi, è il tintinnio delle manette che si sente in lontananza.
Voi, invece, fate i bravi e ancora auguri di buon Natale.
 

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