Da giorni i cittadini denunciano numerosi episodi di furti e un’arroganza che ricorda tanto i personaggi della serie televisiva Gomorra (nella foto)
La leggenda narra sia giunta dalla provincia di Napoli nella città dell’isola Dino qualche settimana addietro, all’incirca un mese fa, a bordo di un furgone di quelli che usati solitamente per i traslochi. Ma al di là di come sia arrivata il problema è che qui si è proprio stabilizzata e a quanto ci risulta vive di piccoli (al momento) furti, generando quotidianamente il panico trai cittadini. La teoria è sostenuta anche da diversi commercianti di Praia a Mare, di cui uno aveva anche pubblicato un video su facebook, con tanto di descrizione, in cui riprendeva i giovanissimi di famiglia mentre presumibilmente taccheggiavano la merce all’interno del proprio negozio.
Individuato il palazzo in cui vivono, che non riveleremo per motivi di privacy, i carabinieri qualche sera fa sono andati a fare loro visita dopo che una marea di segnalazioni, ma non hanno potuto far nulla perché nell’abitazione non è stata rinvenuta nessuna refurtiva. Poi tra la legge della privacy, quella sui minori, la pressione mediatica sulle forze dell’ordine, il motto “prima gli italiani” e la pizza patrimonio dell’Unesco, i militari avranno dovuto pure chiedere scusa se no in galera ci andavano loro.
E così, visto che la legge, al momento, nulla può, proviamo a fare chiarezza noi e a mettervi almeno in guardia. Non vi stiamo dicendo che queste persone sono dei delinquenti, ma solo che molti cittadini hanno notato degli strani atteggiamenti. Come ad esempio recarsi presso le strutture per famiglie bisognose e pretendere aiuti e alimenti negando di appartenere allo stesso nucleo famigliare. Qualche componente alla richiesta del documento ha persino negato di aver ricevuto aiuti, salvo ricordarsi in un secondo momento. Tutto ciò che vi stiamo raccontando è documentabile. Pertanto se vi doveste trovare al loro cospetto e notare qualcosa di strano, chiamate immediatamente le forze dell’ordine.
Il nucleo è di origine campano ma il linguaggio e l’accento sono quelli che evocano nell’immaginario collettivo le periferie del degrado, una parlata di quelle in cui si fa addirittura fatica a comprendere ogni singola parola ed è più simile a un lamento. La famiglia in questione è composta dal capo famiglia, un uomo sulla cinquantina, poi c’è una donna incinta, un’altra più anziana decisamente sovrappesso, poi ci sono due bimbe piccole, una presunta ladruncola che non ha ancora compiuto 18 anni e due ragazzini che dimostrano una ventina d’anni, ma pare che uno sia minorenne, ben vestiti, sembrano usciti dal programma “Uomini e donne” ma la camminata da atteggio è quella in stile Gomorra, più l’inconfondibile parlata sguaiata. Queste sono le persone con cui i cittadini hanno avuto modo di venire in contatto, ma non sappiamo quante ce ne siano ancora nell’abitazione.
Ci hanno riferito che i tutti i ragazzi della famiglia non frequentano la scuola, né i ragazzi più grandi né le bimbe piccole. Gli adulti invece pare non si rechino a lavorare. Quindi, di che vivono? E soprattutto, in quale contesto sociale?
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