Tortora, via alle richieste per il Rei – reddito di inclusione sociale, scopri se hai i requisiti

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Tortora, via alle richieste per il Rei - reddito di inclusione sociale, scopri se hai i requisiti

Si potranno richieder fino a 485 euro mensili. Scorrendo la pagina puoi controllare di avere i requisiti
 
TORTORA (CS):  L’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Tortora, rende noto che, ai sensi del Decreto Legislativi n. 147 del 15 settembre 2017, relativo alla nuova misura unica di contrasto alla povertà, sarà possibile dal 1° dicembre,  per le famiglie in possesso dei requisiti, fare richiesta REI presso il Comune di Tortora.
In linea generale, il REI prevede un sostegno economico (fino ad un massimo di circa 485 euro mensili) accompagnato da servizi personalizzati per l’inclusione sociale e lavorativa.
I residenti tortoresi, potranno recarsi presso l’ufficio Servizi Sociali del Comune, il lunedì dalle ore 15 alle 18 e il mercoledì dalle ore 9 alle 13.
Dal 1° gennaio 2018, il REI sostituirà il SIA (Sostegno per l’inclusione attiva) e l’ASDI (Assegno di disoccupazione).
 
COS’È IL REI –  Il Rei andrà a sostituire il Sostegno all’inclusione attiva e l’assegno di disoccupazione Asdi. E diventerà così lo strumento unico nazionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale.
Partirà dal 1° gennaio 2018, e sarà composto di due parti. Un assegno mensile, che avrà un importo variabile secondo le dimensioni del nucleo familiare e altre variabili. E un progetto personalizzato di reinserimento sociale e lavorativo.
Potranno accedere al Rei le famiglie con valore ISEE non superiore ai 6mila euro, indicatore ISRE non superiore ai 3mila euro, patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa, non superiore ai 20mila euro. E un patrimonio mobiliare non superiore a 10mila euro. Per il patrimonio immobiliare la soglia si riduce a 6mila euro per i nuclei familiari composti da una persona e a 8mila euro per i nuclei composti da due persone.
Nella erogazione del reddito di inclusione sociale verrà data la precedenza alle famiglie con figli minorenni o disabili, donne in gravidanza e disoccupati con età superiore ai 55 anni.
Il sussidio sarà caricato sulla Carta Rei, che sostituirà la Carta Acquisti. Metà dell’assegno potrà essere prelevato in forma di contante, e l’altra metà speso in negozi convenzionati.
Sarà compatibile con alcune tipologie di situazione lavorativa. Ma non con altri sussidi per la disoccupazione, come ad esempio il Naspi, eventualmente goduti da altri membri del nucleo familiare.
Sarà possibile richiedere il reddito di inclusione sociale dal 1° dicembre 2017 presso i “punti di accesso” che verranno organizzati dai Comuni.
Secondo le stime del ministero, il Reddito di inclusione sociale potrà raggiungere 500mila famiglie. E cioè circa 1,8 milioni di persone di cui 700 mila sono minori.
L’assegno mensile dipende dalla dimensione del nucleo familiare, e dalla distanza del reddito familiare da una soglia di accesso. I livelli mensili massimi del beneficio economico sono i seguenti:

  • 1 persona: 187,50 euro
  • 2 persone: 294,38 euro
  • 3 persone: 382,50 euro
  • 4 persone: 461,25 euro
  • 5 e più persone: 485,40 euro

L’assegno verrà erogato per 18 mesi. E’ rinnovabile per non più di 12 mesi, ma tra la conclusione e l’inizio del Rei successivo dovranno passare almeno 6 mesi.
La seconda componente del Rei è il progetto personalizzato per l’integrazione sociale e lavorativa. Il progetto ha lo scopo di portare la famiglia a superare la situazione di difficoltà. Il progetto non riguarda solo la situazione lavorativa in senso stretto, ma può anche riguardare la ricerca di una casa, la somministrazione di cure mediche e l’educazione dei figli.
Del progetto si occuperanno i comuni, che lo definiranno considerando la situazione complessiva della famiglia. E ne monitoreranno il rispetto da parte dei destinatari. E dovrà essere sottoscritto dalla famiglia entro 20 giorni dalla consegna. Se gli impegni presi sottoscrivendo il progetto personalizzato non vengono rispettati, le sanzioni vanno dalla riduzione di un quarto del beneficio mensile fino alla totale decadenza dello stesso.
 
REQUISITI PER OTTENERE IL REI – Potranno ricevere il reddito di inclusione sociale i cittadini italiani e comunitari. Potranno accedervi anche i cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno e i titolari di protezione internazionale (ad esempio asilo politico). In tutti i casi, dovranno essere residenti in Italia da almeno due anni al momento della presentazione della domanda.
Esistono poi requisiti familiari, e questo vuol dire che nel nucleo familiare devono esserci:

  • una persona di età minore di anni 18;
  • una persona con disabilità, almeno un suo genitore o tutore;
  • una donna in stato di gravidanza accertata;
  • un lavoratore di età pari o superiore a 55 anni, che si trovi in stato di disoccupazione da almeno tre mesi e non riceva altro sussidio per la disoccupazione.

L’assegnazione del sussidio dipenderà anche dall’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) e dall’indice della situazione reddituale (ISRE). Ma anche dal patrimonio mobiliare e immobiliare.
L’indice della situazione reddituale definisce quello che è il reddito realmente a disposizione delle famiglie per far fronte alle spese di tutti i giorni. Rispetto all’ISEE, per calcolare l’ISRE vengono sottratte le spese per l’affitto o le spese condominiali.
L’utilizzo di questo secondo criterio ha lo scopo di non escludere le famiglie che versano in stato di povertà ma che hanno la prima casa di proprietà. Purché non abbiano altri immobili che producano reddito.
In particolare, l’indicatore ISEE deve essere pari o inferiore a 6mila euro, e l’ISRE deve essere pari o inferiore a 3mila euro.
Vi sono poi dei vincoli patrimoniali. Il patrimonio immobiliare, esclusa la casa di proprietà, non deve superare i 20mila euro. E il patrimonio mobiliare (conti correnti bancari o postali; certificati di depositi e credito, buoni fruttiferi e assimilati; azioni e obbligazioni) non deve superare i 10mila euro. Ma la soglia massima per il patrimonio immobiliare si riduce a 6mila euro per i nuclei familiari composti da una persona e a 8mila per quelli composti da due persone.
Il Rei non verrà concesso se nei due anni che hanno preceduto la domanda un familiare del richiedente ha acquistato auto, moto o barche.
I requisiti economici dovranno essere presenti tutti congiuntamente.
 
CARTA REI: COS’E’ E COME FUNZIONA – La parte economica del Reddito di inclusione sociale verrà caricata sulla Carta Rei, una carta di credito prepagata e ricaricabile che andrà a sostituire la Carta Acquisti. L’ammontare, caricato mensilmente dal ministero potrà essere per metà prelevato in contanti. Per l’altra metà è utilizzabile come avveniva per la Carta Acquisti.
La Carta Rei sarà emessa da Poste Italiane. Quando il Rei verrà concesso, il beneficiario riceverà una lettera da Poste Italiane. A questo punto dovrà recarsi presso un Ufficio Postale abilitato all’emissione della carta. Dovrà portare con se un documento di identità valido. Non è necessario che porti anche la lettera di Poste Italiane.
Per poter utilizzare davvero la Carta Rei, il beneficiario dovrà attendere il Pin, che gli arriverà in busta chiusa al proprio domicilio.
Prelevare dagli ATM bancari costerà 1,75 eruo. Prelevare dagli ATM di Poste Italiane costeà 1 euro.
Il saldo e la lista movimenti saranno verificabili presso gli ATM di Poste Italiane S.p.a.
 
COME FARE DOMANDA – La domanda per ricevere il REI dovrà essere fatta presso i punti di accesso che verranno preparati dai Comuni. Il Comune invierà poi la domanda all’Inps entro 10 giorni, dopo aver verificato i requisiti economici, quelli di cittadinanza e quelli di residenza. L’Inps dovrà rispondere entro 5 giorni dal ricevimento della documentazione. Se approvato, l’assegno REI verrà erogato a partire dal mese successivo a quello di approvazione della domanda.
Le domande potranno essere presentate dal 1° dicembre 2017.
Potrà essere utilizzato il modello ISEE precompilato, che verrà introdotto in via sperimentale nei primi sei mesi del 2018. Il modello e sarà scaricabile dai siti internet della Agenzia delle Entrate e dell’Inps. Dal primo settembre 2018 la presentazione dell’ISEE precompilato sarà invece l’unica modalità praticabile.
 
COSA ACCADE AL REI IN CASO DI OCCUPAZIONE – Per evitare che si crei un disincentivo alla ricerca di nuova occupazione, potranno ricevere il REI – almeno in parte e per alcuni mesi – anche le famiglie che grazie a un nuovo impiego dovessero superare la soglia minima di reddito prevista. Lo scopo di questa regola è quello di evitare la “trappola della povertà”. E cioè quel fenomeno per cui alcuni preferiscono non cercare lavoro per non dover poi perdere i sussidi statali.
 
Fonti sul Rei : http://soldielavoro.soldionline.it/guide/educational-lavoro/rei-reddito-di-inclusione-sociale
 

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