A Praia a Mare un caso di inquinamento da idrocarburi pesanti?

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A Praia a Mare un caso di inquinamento da idrocarburi pesanti?

La vicenda si aggiunge a quella già nota riguardante l’inquinamento microbiologico già accertato del “Canale Fiumarella”
 
Il 14 novembre 2017, è comparso sull’ “Albo Pretorio on line” del Comune di Praia a Mare il testo dell’ Ordinanza Contingibile ed Urgente N. 60  rivolta da questo all’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica della Calabria (ATERP), l’ex Istituto Autonomo Case Popolari (IACP). Con questa si intima, in sostanza, a questo Ente, proprietario degli alloggi costruiti anni fa in via Aieta, (non lontano dal cinema Loren) di procedere immediatamente al risanamento completo di una fossa biologica a servizio di alloggi popolari.
L’inquinamento così provocato potrebbe essersi diffuso, quindi, a quanto ci è dato capire, almeno nel terreno sottostante, nell’acqua della falda freatica che, in quel punto, scorre in posizione molto superficiale, ed anche, a causa dell’estrema vicinanza della fossa biologica in questione al corso d’acqua della Fiumarella, in questo stesso corso d’acqua e forse anche altrove. Il piccolo fiume, infatti, è poco distante da questa fossa biologica. Dobbiamo a questo punto ricordare anche che lo stesso corso d’acqua è stato recentemente oggetto di un rapporto da parte della Sezione Alto Tirreno di “Italia Nostra” a causa dell’inquinamento microbiologico fatto registrare da esso negli ultimi due anni, sia lungo il suo tragitto che attraversa la parte più centrale della città, sia nello specchio d’acqua antistante il suo sbocco in mare.
Gli allegati alla Ordinanza n. 60 pesano ulteriormente sulle  preoccupazioni già esistenti, consistono in alcuni referti di analisi eseguite dall’ARPACAL in data 22/9/2017 dietro richiesta  del Corpo di Polizia Intercomunale, e consistono anche in una ordinanza inviata, in data 6/11/2017, dal Settore Ambiente e Demanio della Provincia di Cosenza, con la quale si intimava già allora all’ATERP di eseguire quegli stessi lavori che ora vengono ancora urgentemente sollecitati anche dall’Autorità Comunale di Praia.
In breve, dai risultati delle analisi si evidenzia il  superamento dei limiti soglia di idrocarburi pesanti, la cui concentrazione è di 191,3 +/- 47, 8 mg/kg (rispettivamente di 50 mg/kg, e di 750 mg/kg per le due classificazioni tabellari previste) nel secondo dei due campioni prelevati dall’ARPACAL, che porta il numero 17CS3423/01, mentre questo non avverrebbe nel primo dei due campioni prelevati, che riporta un numero di classificazione precedente a questo.
Il problema evidenziato si prospetta come grave e preoccupante per almeno tre diversi ordini di considerazioni:
1) Dato il fatto che l’ARPACAL non ha ancora eseguito le eventuali verifiche necessarie per stabilire l’effettiva estensione del fenomeno nell’ambiente circostante, di questo non si conoscono ne’ la sua reale portata e nemmeno le conseguenze che esso può aver provocato anche a distanza.
2) Rimane completamente da chiarire la natura atipica e del tutto sorprendente del fenomeno, in quanto non è comprensibile come sia possibile che “idrocarburi pesanti”, non ancora meglio qualificati, possano trovarsi presenti nella fossa biologica a cui afferiscono normalmente soltanto gli scarichi delle unità abitative concesse dall’ATERP ai vari privati che le abitano.
3) Resta da sapere  infine,  se sia stata  l’ATERP,  ad eseguire  i lavori di allaccio alla rete fognaria, e come  abbia potuto ancora lasciare  senza eliminarla  una fossa biologica, per giunta senza fondo e quindi disperdente (prive di barriera fisica di chiusura al fondo)      , che anche in assenza del supplementare inquinamento da idrocarburi poi verificatosi, sarebbe stata già soltanto per questo in grado di provocare notevoli danni da inquinamento dell’ambiente.
“Italia Nostra”, Sezione “Alto Tirreno Cosentino”,
Praia a Mare, 15/11/2017
*Fonte foto: MovingItalia

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