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Riceviamo e pubblichiamo
«Grazie al piano di razionalizzazione predisposto dal governo, i servizi postali di 365 Comuni calabresi non avranno più garanzia di efficienza». È quanto afferma il deputato Paolo Parentela, a seguito della risposta ad un question time presentato alla Camera dal M5s. «Il cosiddetto Piano di razionalizzazione – spiega il parlamentare – ha introdotto la consegna a giorni alterni della corrispondenza e ha dato il via alla chiusura di numerosi uffici postali nei piccoli centri, privando così moltissimi Comuni italiani di un servizio essenziale, come appunto quello postale, per il quale Poste incassa 262,4 milioni di euro l’anno di soldi pubblici».
Il Cinque Stelle continua: «Una nuova ondata di tagli che ha prodotto tonnellate di missive in giacenza, con bollette consegnate anche dopo la scadenza, e compromettendo persino invii prioritari, come raccomandate dell’Inps, avvisi di Equitalia e telegrammi. Non solo, questo scellerato piano di riorganizzazione, messo in atto con il benestare del Governo e che andrà a regime ad inizio 2018 e coinvolgerà 5300 Comuni, di cui 365 Comuni calabresi, contrasta con le norme Ue che obbligano gli Stati membri ad assicurare la raccolta e la distribuzione degli invii postali al domicilio del destinatario ‘come minimo cinque giorni lavorativi a settimana’ e che, solo in presenza di circostanze o condizioni geografiche eccezionali, sia ammissibile la fornitura per un numero inferiore di giorni.
Profili di eccezionalità che, per ammissione delle stesse Poste Italiane, sono assenti: difendendosi davanti al TAR, Poste Italiane ha infatti ammesso che la riduzione del servizio non dipende da particolari difficoltà nel raggiungere le località interessate bensì da un mero calcolo di convenienza economica. Anche il Parlamento europeo è intervenuto sulla materia: oltre un anno fa ha approvato una risoluzione che ribadiva la necessità, da parte degli Stati Ue, di garantire il servizio universale e il mantenimento degli sportelli postali proprio in quelle aree remote, montane, disagiate e a maggiore rischio di isolamento».
«In Calabria – conclude Parentela – la situazione sarà aggravata dall’assenza di infrastrutture viarie all’altezza, che incrementerà i disagi nella ricezione delle missive. Il governo deve garantire il servizio universale di corrispondenza su tutto il territorio nazionale. C’è il rischio altissimo che questa decisione porti ad una procedura d’infrazione dell’Ue, il che vuol dire un ulteriore danno alle tasche dei cittadini».