(Fonte foto: dal web)
R.M. dirigente dell’Asp, rischia i domiciliari mentre V.S. dipendente dell’Azienda ospedaliera, l’interdizione dal servizio nell’ambito di una inchiesta che li vede indagati per abuso d’ufficio e falso. Ne dà notizia Qui Cosenza, che aggiunge, testualmente: «Per conoscere le loro sorti bisognerà attendere il prossimo 5 dicembre, quando il caso approderà all’attenzione del Riesame, dopo che i magistrati inquirenti hanno presentato ricorso».
Secondo le accuse i due avrebbero favorito l’assunzione di due ginecologhe, in circostante sospette, e per di più a discapito di altri colleghi. Furono proprio loro, i colleghi, che fecero avviare le indagini nel 2014 a seguito di numerose denunce supportate da autorevoli figure politiche.
Nel giro di poco tempo vengono allertati il Tar, la Corte dei Conti e la Procura e nel corso delle indagini emerge che il posto, per entrambe, era stato affidato senza avviso pubblico. Inoltre secondo l’accusa, le due donne medico avrebbero ricoperto il ruolo illegittimamente perché titolari di un contratto a tempo determinato.
A questo punto, precisa ancora il sito Qui Cosenza, «interviene la Regione che revoca la mobilità alle due; ma per tale revoca trascorrono circa nove mesi, durante i quali le ginecologhe prestano regolare servizio. Arriva anche la denuncia del M5S e il caso approda nelle aule di Catanzaro, dove il prossimo 5 dicembre, scopriremo definitivamente la sorte dei dirigenti e delle due dottoresse».
Clicca qui per seguire la pagina facebook La Lince e rimanere sempre aggiornato