(Fonte foto: dal web)
«Dietro il semplice gesto quotidiano di aprire il rubinetto di casa, c’è una macchina che si muove costantemente in ogni ora del giorno e della notte, perché l’acqua è una risorsa preziosa quanto più è costante e abbondante nelle nostre case.
Per sostenere questi costi e continuare ad aprire il rubinetto di casa senza spiacevoli sorprese c’è un processo economico nel quale siamo tutti coinvolti. Il Cittadino paga la bolletta del servizio idrico integrato che gli arriva dal Comune di residenza, il Comune paga la fornitura idrica alla So.Ri.Cal. e quest’ultima paga i propri e di terzi lavoratori anch’essi cittadini, i servizi e le forniture che hanno reso la continuità e la qualità della preziosa fornitura.
Quando questo percorso si interrompe, tutti gli attori coinvolti ne pagano le conseguenze in termini di
qualità e continuità del servizio, in termini di “sopravvivenza” delle imprese e dunque di garanzia del
lavoro. Per questo motivo So.Ri.Cal. ha deciso di fare la propri parte per evitare che questo percorso virtuoso si’interrompa.
Dopo innumerevoli tentativi bonari atti a far pagare le proprie fatture dai singoli Comuni ha deciso di ridurre la portata di fornitura idrica agli Enti che hanno accumulato debiti di importo rilevante, sia in termini economici che finanziati, nei suoi confronti».
La Sorical, società partecipata per il 53% di proprietà della Regione Calabria, motiva così la riduzione del servizio idrico applicata in una trentina di Comuni calabresi. Come spiega dalle colonne del sito ufficiale, i Comuni interessati dal provvedimento, dopo reiterate sollecitazioni, non avrebbero fatto pervenire il loro pagamento, continuando ad accumulare un debito nei confronti dell’ente regionale che mette a rischio il servizio di fornitura dell’acqua.
Di seguito la lista completa dei Comuni, consultabile anche a questo link: