Raramente Antonio Praticò perde le staffe, tanto più se si parla di figure istituzionali. Ma il commissario ad acta alla sanità Massimo Scura deve aver oltrepassato ogni limite di tolleranza, tanto che nella giornata di ieri ha ricevuto il monito del direttore sanitario Vincenzo Cesareo (clicca qui per leggere l’articolo), oggi quello del primo cittadino che inananzi alle telecamere di Rete 3 DiGiesse è un fiume in piena, parla senza filtri dell’ingegnere prestato alla sanità: «Oggi Scura si rende conto che sul problema di Praia a Mare con le sentenze e con la presenza del commissario Sciabica non ha più nessun potere». Sarebbe questo secondo Antonio Praticò il motivo di tanto astio che ha spinto ieri il commissario a inviare una lettera nella quale lascia intendere che la riconversione dell’ospedale rimmarrà solo un bel sogno.
Ma di certo Praticò non è rimasto con le mani in mano e ha telefonato al dicastero della salute per informare i dirigenti sull’accaduto. Da Roma, dal canto loro, sono arrivate le dovute rassicurazioni: «Su Praia a Mare decidono il commissario esacutore della sentenza del Consiglio di Stato, e cioè Eugenio Sciabica, e il direttore generale dell’Asp di Cosenza, Raffaele Mauro».
Ma ciò non ha comunque placato il nervosismo di colui che a conti fatti è uno dei principali autori della riapertura dell’ospedale, nel caso si dovesse verificare: «Scura è una persona che non può stare più nelle istituzioni, tutti ci dobbiamo ribellare cacciandolo via, perche è un arrogante ed è contro i calabresi».
Sentenze disattese, menefreghismo un presunto abuso del suo ruolo che il primo cittadino di Praia a Mare ha posto all’attenzione della magistratura, con numerosi esposti.
In altre parole Praticò assicura: è inutile che Scura torni alla carica per mettersi di traverso per la riapertura dell’ospedale, ormai sulle decisioni del nosocomio praiese non conta più nulla.
Speriamo sia proprio così.
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