“Le pagelle” è la nuova rubrica della testata giornalistica La Lince, che si propone di raccontare la cronaca con un pizzico di ironia, che non guasta mai.
Quella di ieri è stata una vera e propria festa, che per la prima volta ha visto tutti uniti, felici e contenti per l’imminente (così dicono) riapertura dell’ospedale di Praia a Mare, sancita da un decreto già attuativo (dicono) a far data dal 17 settembre scorso. Ma i grandi risultati non si ottengono mai da soli e per questo vale la pena dare il (giusto) voto a tutti, o quasi, i protagonisti indiscussi del convegno di ieri sera.
VOTO 10 al sindaco di Praia a Mare Antonio Praticò: lo merita a prescindere. Perché Ndonio è Ndonio e non si discute. Lo meriterebbe anche senza meritarlo. Ma in questo caso lo merita ancora di più. Non solo per l’obiettivo raggiunto, la tenacia e la caparbietà, ma soprattutto per i metodi e per gli intenti;
VOTO 10 al sindaco di Verbicaro Francesco Silvestri: lo merita per la presenza di ieri sera e per tutte le volte che c’è stato, per tutti i viaggi della speranza e per aver parlato senza fronzoli in una serata che meritava la perfezione che ha avuto;
Voto 10 al sindaco di Scalea Gennaro Licursi per aver elegantemente difeso i diritti e la faccia in una serata in cui era tutto così surreale che in pochi si sono accorti che la sua, in fin dei conti, aveva il sapore della protesta;
Voto 10 al sindaco di Tortora Pasquale Lamboglia, per la sintonia e la complicità instaurate con il collega praiese, con il quale nelle ultime uscite ha dato a vita a propri e veri siparietti divertenti, una sorta di omaggio alla bella politica. Ultimamente merce rara;
Voto 10 ai comitati e alle associazioni che hanno lottato per sette lunghi anni e che erano presenti anche ieri sera;
Voto 10 a tutti i presenti, che hanno riempito la sala come non mai. Chi ci mette la faccia vince a prescindere;
Voto 8 a Gino Spolitu per la sua verve di intrattenitore;
Voto 8 alle facce serie dei partecipanti al tavolo;
Voto 8 alla perspicacia di quelli che mormoravano contrariati;
Voto 7 ai veri autori della riapertura dell’ospedale. Non c’erano fisicamente, contavano i voti a casa, ma c’erano col cuore. Come sempre;
Voto 3 a La Lince, che ha turbato la serenità del sindaco per aver diffuso in anteprima il contenuto del decreto di riapertura affidandosi a «fonti non accreditate» che hanno mandato la popolazione in confusione per colpa dei posti letto in medicina (un mero refuso che ha fatto diventare 18 i 28 posti assegnati) e un paio di posti letto in totale. Dai 64 dichiarati dal nostro giornale ai 62 ufficiali.
Voto 2 ai pellegrini in fila a chiedere favori prima ancora che l’ospedale sia stato riaperto;
Voto 1 a tutti gli assenti ingiustificati.