(Fonte foto: dal web)
Qualche giorno fa la nostra redazione era stata ricoperta da una pioggia di insulti poiché avevamo riportato fedelmente, con tanto di documenti, l’esito delle analisi di un laboratorio privato commissionate da un gruppo di cittadini e turisti (clicca qui per leggere la notizia) preoccupato per le immagini circolate sul web.
Come al solito, erano partite comunque le fantateorie dei lettori omertosi, quella più “convincente” era quella dell’articolo politico studiato a tavolino per favorire qualche altro posto di villeggiatura. Mah.
Fatto sta che oggi non lo diciamo solo noi che le foto del mare sporco sono autentiche, così come il problema dell’inquinamento, ma lo afferma addirittura l’Arpacal, autorevole ente regionale deputato al controllo dell’ambiente. O, almeno, unico ente deputato al controllo.
Questo il messaggio apparso sul sito in mattinata:
“Balneazione 2017: esito sfavorevole in un punto a Scalea (CS)
Il Dipartimento Arpacal di Cosenza ha comunicato al Sindaco di Scalea (CS) che “i risultati dei controlli suppletivi, che saranno effettuati al fine di verificare l’entità e la durata dell’inquinamento, saranno comunicati nel più breve tempo possibile””.
Per chi non lo sapesse l’Escherichia coli è un batterio negativo contenuto nelle feci.
La prova provata che negare l’evidenza toglie solo energie che potrebbero essere utilizzate diversamente.
Non sappiamo in realtà se il campionamento delle acque è avvenuto nello stesso punto e nei paraggi di quello effettuato dal laboratorio privato, ma adesso sappiamo con certezza che nel mare di Scalea, e un po’ su tutta la costa tirrenica, le chiazze verdi o marroni non sono sempre fioriture algali come vorrebbero far credere le amministrazioni.