“Sulla questione “voto fantasma” in consiglio regionale ho letto molte ricostruzioni interessanti, altre piuttosto grottesche.
Per chiarezza, atteso che per oltre quindici anni da amministratore locale non era mai accaduto che ci fossero dubbi sulla presenza o sul voto di un consigliere in un’assise pubblica, ricostruisco quanto accaduto:
1) Dai verbali del consiglio regionale dello scorso 29 giugno risulta la presenza e il mio voto a favore su diversi punti all’ordine del giorno nonostante io avessi lasciato l’aula poco dopo l’inizio della seduta;
2) In ragione di ciò il 27 luglio ho richiesto ufficialmente al settore segreteria dell’assemblea di verificare attraverso gli strumenti di controllo del consiglio la mia presenza e di rettificare le incongruenze presenti;
3) Non avendo ricevuto risposta, il 2 agosto ho sollecitato la richiesta;
4) Sempre il 2 agosto ho ricevuto la risposta dal settore segreteria dell’assemblea dove si afferma che il personale dell’aula aveva effettuato le dovute verifiche e ribadiva la mia presenza in aula durante tutta la seduta;
5) Il 2 agosto ho richiesto formalmente copia documentale degli atti dove si attesta la mia presenza. Ad oggi non ho ancora ricevuto risposta.
Questi i fatti!
In queste ultime ore diversi colleghi hanno sostenuto che effettivamente non ero presente, altri si sono limitati a dire che sarebbe stato meglio “pulire in casa i panni sporchi”. Il consiglio regionale è l’assise dei calabresi, non appartiene alla maggioranza o alla minoranza, non è patrimonio dei gruppi consiliari. Ho sempre ritenuto il consiglio regionale la più alta istituzione calabrese e, proprio per il rispetto che si deve a questa istituzione, mi sono limitato a richiedere degli atti ufficiali che consentissero di sgombrare il campo da dubbi e ombre. Sono certo che sia nella volontà della presidenza del consiglio mettere un punto a questa storia così da impedire ulteriori speculazioni politiche e ricostruzioni immaginarie”.
Orlandino Greco, consigliere regionale
