(Fonte foto: dal web)
Gentile redazione,
Vi scrivo per raccontarvi un episodio che per motivi che non comprendo fa fatica a trovare spazio nelle redazioni giornalistiche.
Franco Greco, ex Pubblico Ministero del Tribunale di Paola (Cs), oggi sostituto Procuratore a Lagonegro (Pz) qualche settimana addietro ha ottenuto il saldo (€ 85.000,00) per un risarcimento di cui già aveva avuto un anticipo (€ 49.567,07). Fin qui, direte voi, nulla di strano.
Veniamo ai fatti. Nel dicembre 2001 il magistrato presenta istanza presso il Ministero della Giustizia al fine di ottenere il risarcimento per inalazioni di fibre di amianto, effettivamente riscontrate e certificate più volte nei pannelli del tribunale paolano fino alla bonifica effettuata nel 2001. Lo fa appellandosi all’art. 14, comma 7 e 8 della legge n° 257 del 1992, con cui possono beneficiare dei risarcimenti solo i dipendenti dello Stato che «provano, oltre a una “qualificata esposizione dell’amianto”, di aver inalato fibre di amianto, nel proprio ufficio e nell’ambiente di lavoro, per un periodo, ininterrotto e continuato, superiore a 10 anni».
Secondo l’istanza presentata, Greco dichiara che dal 1989 al dicembre 2001 ha svolto lì le funzioni di Pubblico Ministero, ovvero negli uffici della Repubblica del vecchio palazzo di giustizia, ubicato in via G.Falcone e P. Borsellino – Rione Giacontesi. Per 12 anni, quindi, il che renderebbe tutto lecito.
In realtà, le cose sarebbero andate diversamente. Dal 1989 alla fine del 2000 il magistrato avrebbe svolto le sue funzioni in un palazzo privato, in una via diversa, precisamente in quella ex Sottomercato, oggi via della Libertà, salvo trasferirsi subito dopo nel palazzo dove sono state riscontrate polveri di amianto (di cui noi avevamo parlato qui, ndr). Pertanto sarebbe rimasto esposto al pericolo un solo anno, e non dieci, come impone la leggere per l’ottenimento del risarcimento.
A tal proposito, Vi invio un documento datato settembre 2000, che attesta come almeno fino ad allora la sede del Pubblico Ministero fosse, appunto, via Sottomercato e non quella dichiarata nell’istanza presentata al Ministero della Giustizia.
In ultimo, Vi ricordo che decine di dipendenti del Tribunale hanno provato ad ottenere il risarcimento avanzando la proposta agli uffici preposti dell’Inps e la domanda non è mai stata accolta.
Voi pubblicherete questa lettera?
Lettera firmata