(Matteo Renzi ed Ernesto Magorno a Diamante. Fonte foto: ernestomagorno.com)
Spett.le Redazione,
Vi leggo con passione e apprezzo il coraggio e la dedizione per il mestiere che svolgete, oggi non è facile farlo come si deve. Questa mia lettera vuole essere anche uno sprone a far sempre meglio, a non piegare la testa e a non fermarsi alla notizia, ma andare a fondo, approfondire, cercare nelle pieghe del detto e del non detto, nei meandri dove spesso si annida la verità. Quella verità che non sempre sta tutta da una parte, soprattutto in politica e poi diciamocela tutta, i politici saranno pure dei birboni ma la colpa e anche di chi li sceglie, di chi li conferma, di chi li delega. Ecco, appunto, la delega, noi italiani ci siamo stancati di scendere in piazza, magari anestetizzati dal “tanto non cambia nulla” e al massimo lo facciamo per festeggiare la squadra del cuore, ma quando servirebbe davvero, ci voltiamo dall’altra parte, salvo poi però pubblicare sui social una foto magari trita e ritrita di un popolo che è sceso in piazza e aggiungendo, questo si che è un popolo!
Vi scrivo per raccontarvi le mie impressioni su quanto letto e quanto visto e sentito di persona in merito alla visita dell’ex-rottamatore Renzi a Diamante, Città dei Murales, del Peperoncino e dell’eterna buona stagione, così recitava una volta lo slogan.
Partiamo dai giornali e vi rispondo come vi risponderebbe chi giudica la firma e non i contenuti. Una volta le interviste sul lungomare le faceva Pollichieni , poi i rapporti si devono essere incrinati e quella più importante l’hanno fatta fare al Direttore del Quotidiano del Sud. Ne consegue l’analisi spietata del Direttore del Corriere della Calabria che inizia il resoconto della serata con l’epiteto col quale appella ormai da tempo il Segretario Regionale, vale a dire: coniglio mannaro. In rete lo si descrive così l’animaletto: “Apparentemente è un innocuo coniglietto, bianco e morbido, orecchie e nasetto rosei, pelliccetta soffice. Lo avvicinate senza timore, gli date confidenza, lo includete nella vostra cerchia più intima. E solo a quel punto vi rendete conto che l’amabile bestiola è in realtà il vostro peggior nemico.
Quella di Pollichieni non è l’unica testata che prova a raccontare i fatti, sebbene servano infarciture per guarnire una torta (un articolo) che altrimenti non sarebbe attraente e forse neppure appetitosa (nessuno arriverebbe in fondo all’articolo).
Poi ci sono i social, ormai infarciti di sapienti, alcuni (sedicenti) liberi ed altri a libro paga o in cerca di tornaconto. I primi di solito sono contro, delle volte a prescindere, ma spesso a buona ragione, spesso finiscono per essere tacciati di lesa maestà, soprattutto se non difendono adeguatamente il proprio Paese o se danno ragione alle doglianze di vacanzieri e confinanti.
Dopo questa premessa, una domanda: Quanto ci è costata questa parata muscolare orchestrata dal Segretario Regionale del PD, nonché Deputato, Ernesto Magorno? E soprattutto ha sortito gli effetti sperati?
Parto dalla prima domanda. Non so quanto sia costato, ma lo spiegamento di uomini e mezzi, impiegati anche cinofili e artificieri, è stato imponente, salvo poi non trovare nessuno disponibile quando subisci un furto, una violenza o una prevaricazione, ma per la tutela dell’incolumità personale dell’ex-Presidente del Consiglio, bisogna fare bella figura.
Sarebbe troppo dire che erano più gli uomini in divisa (e in borghese) che gli astanti, ma poco ci manca. Imponente anche lo stuolo di politici presenti, da Gerardo Mario Oliverio a Nicola Irto, da Nicola Adamo a Giggino incarnato, da Angela Marcianò a Nicodemo Oliverio, l’ex grillino Sebastiano Barbanti a Enza Bruno Bossio. La restante parte era fatta di truppe cammellate (pochi i diamantesi, anche a giudicare dalle foto), turisti attirati dal nome, non capita tutti i giorni di vedere dal vivo la brutta copia di Berlusconi, politicamente parlando e da gente di partito venuta dalle varie Sezioni, pardon Circoli della regione.
Ho letto una polemica sui pullman che sarebbero arrivati per far numero, non so se è vero, ma di certo non ci sarebbe nulla di strano, a patto che la quota l’abbiano pagata i partecipanti, sarebbe una garanzia di scelta libera. Il cittadino sceglie cosa fare coi propri soldi, delle volte anche il tesserato di partito, a volte anche il più fedele.
In verità neanche alla seconda domanda so dare risposta, il tempo dirà se è servita, allo smisurato ego di Magorno, sicuramente si… e questo (gli) basta.
In conclusione mi sia consentita una tirata di orecchie al Responsabile Settore Polizia Locale del Comune. Il buon Matteo, non solo non è Onorevole, ma non lo è mai stato, non essendo stato mai eletto in Parlamento.
Lettera firmata
Sotto, l’ordinanza comunale relativa alla visita di Renzi.