(Fonte foto: dal web)
Sono un agricoltore e per ovvie opportunità preferisco rimanere nell’anonimato non volendo rischiare di subire ritorsioni di alcun genere. Da un po’ di tempo seguo con interesse le vicende del Consorzio di Bonifica “ Valle Lao” in quanto essendo pensionato cerco di curare le mie coltivazioni.
La curiosità mi ha spinto a fare delle domande rivolgendole agli acquaioli nonché agli operai forestali. Dai dettagliati servizi giornalistici e dalla realtà descritta dagli operatori sono riuscito finalmente a capire il funzionamento del Consorzio che vorrei far conoscere a quanti avranno la pazienza di leggermi.
Ho capito che il Consorzio si avvale di propri dipendenti costituiti da impiegati amministrativi e dipendenti esterni (irrigui) che gestiscono gli impianti i quali servono per l’irrigazione che quelli per l’erogazione di acqua potabile. Entrambe le categorie (consortili), da parecchi mesi non percepiscono il salario a loro dovuto. Il Consorzio gestisce inoltre il settore della forestazione composto da circa 300 dipendenti. Destinati a questo settore, forestazione, la Regione versa al Consorzio dei Fondi, comprensivi della percentuale che l’Ente percepisce da tali. Somme (TFR, Oneri contributivi, Stipendi ecc…) interamente gestiti dal Consorzio, dal quale nel passato si è attinto per pagare gli stipendi ai consortili commettendo così un’illegalità.
Da questa premessa risulta abbastanza chiara la condizione di default in cui versa l’Ente, avendo raggiunto un forte passivo di oltre 10 milioni di Euro in quanto le uscite superano di almeno 3 volte le entrate (2 milioni e mezzo le uscite contro le 900 mila euro di entrate ) e un fondo TFR dei Forestali che risulta alleggerito di 10 milioni e mezzo di Euro. Si è arrivati a tale situazione mediante manovre spregiudicate con la piena complicità di alcuni uffici che ne davano legittimazione.
E’ spontaneo chiedersi quali possano essere questi uffici e quando il sindacalista della CGIL afferma che esistono i soldi con cui pagare gli stipendi ai consortili, asserendo che il Commissario si rifiuta di farlo, si riferisce forse al Fondo TFR dei Forestali pur avendo la consapevolezza che tale fondo è intoccabile?
Corre voce che tale sindacalista, Silvano Lanciano, non avendo ottenuto dei privilegi per alcuni dei suoi iscritti sia entrato in collisione col Commissario, motivo per cui ne chiede la sua rimozione; se così fosse, ecco sarebbe spiegato il motivo per il quale questo rappresentante sindacale ne avrebbe fatto un problema personale contro il Commissario cercando di spingerlo a compiere un atto del tutto illegale. Mi chiedo se non sia dovere della politica intervenire per cercare di sanare la situazione economica dell’Ente mettendo in atto le opportune manovre per facilitare il rientro del forte debito che l’Ente ha accumulato negli anni.
Spero che il Commissario solleciti le Istituzioni a muoversi in questo senso onde evitare che col passare del tempo la situazione peggiori ulteriormente e il disavanzo aumenti, diventando assolutamente insanabile Mi chiedo inoltre come mai un sindacato serio come la CGIL, visto che il dialogo tra il suo rappresentante e il Commissario, risulta ormai impossibile, non pensi a sostituirlo con un altro soggetto con cui poter aprire un tavolo di trattative? Se fosse percorribile la via della collisione assoluta, perché le altre sigle sindacali si sono dissociate dalla cgil? E’ evidente la pretestuosità delle motivazioni della CGIL. A gran voce si chiede la sostituzione del Commissario, forse perché poco manovrabile, rifiutandosi di commettere degli atti illegali.
Attingere dal Fondo TFR dei Forestali per pagare gli stipendi ai Consortili è certamente un’ “illegalità”. Sicuramente non è un buon sindacalista chi cerca di indurre a compiere tali atti illegali. Oltre tutto tale manovra non risolverebbe definitivamente il problema, ma lo rinvierebbe solo di qualche mese per poi ripresentarsi con la stessa gravità. Sperando di aver fatto cosa gradita a quanti vogliano conoscere la vera realtà dell’Ente , ringrazio tutti coloro che leggendomi mi hanno voluto dedicare un po’ del loro tempo.
Un agricoltore, ex operaio forestale