(Nella foto, Douglas Costa. Fonte foto: 90Min)
Douglas Costa, esterno brasiliano fortissimo appena approdato alla Juventus, di strada ne ha fatta davvero tanta. Il suo papà, meccanico di professione e di umili orogini, aveva tentato tentato invano e con enorme sacrificio di diventare un calciatore, che era pure bravo, ma senza riuscire a raggiungere l’ambito mondo del professionismo.
E questo il giovane centrocampista non lo dimentica. Nonostante abbia giocato numerose partite tra Champions League e nazionale, nonostante si sia confrontato con i campionissimi Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, lui mantiene ancora un ricordo fortissimo delle sue origini, degli esordi, dell’inizio, di quando giocava al Gremio.
In una recente intervista ha raccontato della sua prima volta in campo con Ronadinho. Ora il campione non era più un poster sgualcito appeso a un muro di una stanza pieno di sogni e speranze, era il suo avversario in campo, in una partita li aveva messi alla pari. L’idolo mondiale e l’esordiente brasiliano sugli stessi metri quadrati. La sensazione, ha ricordato Douglas, è stata quella di avere le farfalle nello stomaco. Che aumentavano man mano che il bomber si avvicinava.
Insomma, per ogni calciatore esiste un mito e nonostante al mondo ci siano dieci giocatori, o poco più, che hanno scritto la storia del calcio, per ogni brasiliano miti e leggende sono quelli che appartengono alla loro terra. La terra dei Penta campioni del mondo.
