(Uno scorcio di Santa Domenica Talao. Fonte foto: dal web)
Clicca qui per mettere mi piace alla pagina facebook della redazione La Lince e rimanere sempre aggiornato
Qualche settimana fa a Santa Domenica Talao era cominciato il calvario che sta affliggendo un po’ tutta la regione: acqua con il contagocce, ammesso che arrivi nelle tubature.
I cittadini, com’è lecito, avevano protestato, ma pur innanzi alla notizia di un notorio problema di fornitura da parte della Sorical, alcuni avevano addossato la colpa all’amministrazione, costringendo il sindaco Alfredo Lucchesi a porgere un accorato appello e diramare un‘ordinanza: nessuno utilizzi l’acqua potabile per irrigare orti e campi oppure la società di risorse idriche continuerà a chiudere i rubinetti (clicca qui per leggere l’articolo).
Ma le controverse dinamiche di un piccolo centro di provincia avevano letteralmente diviso il paese in due: quelli che volevano l’acqua senza sentire ragioni e quelli che la volevano a forza dal sindaco. Trasformando un disagio piuttosto comune nelle solite beghe politiche mascherate dietro i falsi profili che sporcano il web con odio e insulti del tutto gratuiti (clicca qui per leggere la notizia).
Così, gli uomini della Polizia locale della sede di Santa Domenica Talao appartenenti all‘ufficio distaccato del Comando Polizia Intercomunale di Praia, si sono armati di pazienza e, dopo l’obbligata ordinanza del sindaco, hanno effettuato controlli a tappeto sul divieto dell’uso di acqua potabile per annaffiare orti e giardini.
I casi di violazione dell‘art. 650 del C.P. (ossia, inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità) sono stati numerosi, immediatamente puniti con le sanzioni amministrative previste e tutti segnalati alla competente Procura di Paola.
Così si scopre che la colpa del disagio era da attribuire in parte anche ad alcuni cittadini.
