Rozzano (Mi) | L'abuso di don Mauro Galli è stato insabbiato? Il muro di di omertà si sta forse sgretolando

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Rozzano (Mi) | L'abuso di don Mauro Galli è stato insabbiato? Il muro di di omertà si sta forse sgretolando

(Fonte foto: dal web)
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Di Francesco Zanardi
MILANO – Un’altra svolta nel caso del processo che vede imputato don Mauro Galli per presunto abuso sessuale ai danni di un minore nel dicembre 2011.
Non è più solo don Carlo Mantegazza parroco di Rozzano ad aver denunciato alle autorità che il Vescovo Mario Delpini era a conoscenza dei fatti già dal Natale 2011, ovvero pochi giorni dopo il presunto abuso, ora anche il suo coadiutore don Alberto Rivolta, vicario della Comunità Pastorale di Rozzano pare abbia riferito a Mons. Mario delfini e Mons. Pierantonio Tremolada della gravità della situazione nei giorni immediatamente successivi al presunto abuso di Don Mauro Galli nei confronti di un ragazzino che frequentava assiduamente l’oratorio di S.Ambrogio. Sembra infatti che avesse avvisato direttamente e più volte MONS. MARIO DELPINI chiedendogli con insistenza e determinazione di provvedere affinché il ragazzino non venisse più in contatto con il Don Galli.
Non solo quindi il parroco don Carlo Mantegazza, il primo ad avere il coraggio di denunciare il proprio vescovo (mons Delpini), o meglio ad aver denunciato di aver informato tempestivamente e con precisione il suo superiore, ma sembra che fossero in diversi all’interno della curia a sapere, tra sacerdoti ed alti prelati.
E quali decisioni furono prese da MONS. DELPINI? Don Mauro Galli fu sì allontanato da Rozzano in tempi molto brevi, ma non fu preso nessun provvedimento (non iniziò nessuna Indagine Previa come previsto dal Diritto Canonico) e la successiva destinazione verso Legnano prevedeva altresì l’incarico pastorale ANCORA CON MINORI: ben 4 oratori. Tutto l’oltresempione.
Ora la patata bollente passa inevitabilmente a Roma, proprio in questi giorni il Santo Padre Papa Francesco annuncerà il successore del Cardinale Angelo Scola e, fino a qualche giorno fa, le indiscrezioni pubblicate su diverse testate giornalistiche davano Mons. Mario Delpini come il favorito, sarà curioso vedere quali decisioni prenderà la Santa Sede nei confronti del Vescovo.
Interessante la coincidenza che proprio alcuni giorni fa Papa Francesco ha fatto l’identikit del “buon prete”: «Il buon prete sa denunciare con nomi e cognomi». E ancora: «La capacità di denunciare. Un apostolo non può essere un ingenuo».
Forse finalmente anche all’interno del clero il muro di gomma e di omertà inizia a vacillare grazie a semplici sacerdoti come quelli della periferia di Milano che non riescono più a far tacere la propria coscienza e mettendo in gioco il proprio futuro (saranno trasferiti anche loro?) hanno il coraggio di denunciare questi vescovi che continuano a coprire il comportamento orrendo e criminale di altri sacerdoti impuniti che abusano sessualmente di bambini indifesi, macchiandosi loro stessi del perpetrarsi di tali crimini.
Speriamo che anche in Italia, come a Boston, questi primi timidi segnali possano essere solo l’inizio di un processo di profondo e sincero rinnovamento, allontanando tutti quei personaggi odiosi dai vertici della chiesa stessa, che fanno male alla chiesa e sono di scandalo per i fedeli.
Ci si attende ora un’azione ferma e chiara dal Santo Padre, alla luce dei fatti sarebbe viceversa oltremodo scandaloso ed inaccettabile che venissero promossi personaggi come il Vicario generale di Milano Mario Delpini o ancora peggio, venire a scoprire che anche Roma sapeva e non ha preso provvedimenti.
Nell’attesa di conoscere i provvedimenti che il Santo Padre riserverà a mons. Mario Delpini, continuiamo a seguire il caso con estrema attenzione.