Se qualcuno ha dubbi sulla veridicità delle parole pronunciate da Tonino Gentile, non ha che da leggersi i seguenti link: Corriere della Calabria: «Gentile: Presto riaprirà l’ospedale di Praia»; Retetre Digiesse: Praia a Mare, Gentile promette la riapertura dell’ospedale… e noi gli crediamo; Lo Strillone: Praia a Mare, Gentile: (Ap): Ospedale riaperto prima dell’estate; Mio Comune: Praia a Mare, ospedale: in attesa del ‘miracolo’ della riapertura; La Lince: Ospedale di Praia a Mare | La speculazione della politica e l’ennesima lucida menzogna di Tonino Gentile: ‘Riaprirà entro l’estate’.
Fortuna che non ci aveva creduto nessuno, per non aggiungere delusione alla rabbia. M, al di là dei sentimenti, la popolazione, alla luce dell’ennesima e sfacciata presa in giro, si chiede come sia possibile che un sottosegretario di Stato venga qui a raccontare bugie a cadenza regolare continuando, ogni volta, ad essere accolto come una star. Si chiede, stranita, come sia possibile che ci siano ancora persone perbene disposte a prestare il fianco a un politico come Tonino Gentile, su cui grava, date le note vicende, il forte sospetto che della chiusura dell’ospedale di Praia a Mare sia proprio uno dei principali autori.
Eppure ora Gentile insiste, non demorde, pur infrangendo la sua credibilità contro il muro delle verità. Dieci giorni dopo aver promesso l’ospedale (che se mai aprirà sarà “merito” di una sentenza del Consiglio di Stato, di chi vi si è appellato e di nessun altro) Tonino Gentile torna a Scalea a mettere in scena il teatrino del dispensatore di sanità (clicca qui per leggere l’articolo) con al fianco il ministro Angelino Alfano e al telefono, via Skype, una generosa ministra Beatrice Lorenzin, che dal Ministero della Salute sapeva tutto e ha ignorato una sentenza del massimo tribunale amministrativo italiano per tre anni. E’ il 16 giugno scorso, a cinque giorni dall’estate, e la versione chiaramente cambia, con la riapertura dell’ospedale che slitta ancora, stavolta di un mese. Ma l’ospedale non riaprirà neppure allora.
