Stavolta a Tonino Gentile e compagnia cantante è andata davvero male. Alle false e penose dichiarazioni sulla riapertura dell’ospedale (clicca qui per leggere l’articolo), di cui si sono presi immeritatamente ogni merito, fortunatamente non ci ha creduto nessuno. Uno spot elettorale camuffato da annuncio a favore della popolazione. A chi pensava di tornare con nonchalance nell’alto tirreno a raccontare ancora bugie sulla sanità, stavolta la cittadinanza ha dato il benservito.
Ieri mattina nella sala consiliare del comune di Scalea ad attendere il ministro Angelino Alfano e il sottosegretario Antonio Gentile c’era ben poca gente rispetto alla portata dell’evento organizzato dal neonato movimento “Alternativa popolare“. Soprattutto se si considera che nelle due prime file, rimaste riservate, sedevano la stampa, parte dello staff e i fedelissimi. In primissima fila c’erano il figlio di Tonino, Andrea Gentile, protagonista dello scandalo delle rotative inceppate al quotidiano L’Ora della Calabria su cui poi la Procura ha deciso di archiviare la posizione (clicca qui per leggere la storia), e gli amici di sempre, i coniugi paolani Maria Pia Serranò, consigliere comunale uscente dell’amministrazione di Basilio Ferrari, e Lucio Sbano, leader cittadino di Grande sud e medico piuttosto noto.
Non è passata inosservata nemmeno l’assenza di alcuni sindaci del comprensorio, tra cui il neo rieletto a Praia a Mare, Antonio Praticò, e il sindaco di Tortora Pasquale Lamboglia, che insieme all’ex sindaco di Praia a Mare, Carlo Lomonaco (2007-2012), sono le uniche tre persone che hanno combattuto a colpi di udienze nei tribunali per la riapertura dell’ex ospedale civile praiese. Ammesso che riapra.
I fatti sono andati così: Lamboglia e Lomonaco inoltrano tramite i legali il ricorso al Tar Calabria per la chiusura del nosocomio e lo perdono. Decidono così di bussare alle porte del Consiglio di Stato poche settimane prima che Praticò venga rieletto. E’ il periodo febbraio-marzo del 2012. L’iter va avanti e grazie all’interessamento e ai mandati della coppia Lamboglia-Praticò, rieletto il 7 maggio del 2012, la III sezione penale del Consiglio di Stato il 20 maggio del 2014 annulla il decreto di Scopelliti e ordina la riapertura. Sono ancora loro, Lamboglia e Praticò, che nel febbraio 2015 ordinano all’avvocato Giovanni Spataro di chiedere il giudizio di ottemperanza per superare l’indifferenza istituzionale nei confronti del verdetto. Vincono di nuovo. Ma la sanità in Calabria è un fatto assai complicato e mantenere i rapporti con le alte istituzioni è tutto quello che si può fare e loro, pazientemente, lo fanno, anche dopo le numerose porte sbattute in faccia e le promesse mai mantenute da chi avrebbe dovuto. Adesso per la prima volta pare che qualcosa si muova, per la prima volta l’Asp di Cosenza ha tenuto conto della sentenza inserendola nell’ultima delibera, anche se i beninformati sanno che la strada è ancora tutta in salita, nonostante la luce in fondo al tunnel.
Testimone delle controverse vicende è stato certamente il sindaco di Santa Maria del Cedro, il guerrigliero Ugo Vetere, a cui non è bastato non presentarsi all’evento per solidarietà ai colleghi , ma ne ha addirittura spiegato le ragioni in modo chiaro e preciso, come sempre, dalla sua pagina facebook. Due, principalmente, i motivi che lo hanno spinto a starsene a casa: la mancata possibilità di intervenire al dibattito e quella voce insistente da anni che vorrebbe proprio i fratelli Gentile, legati da presunti interessi alla sanità privata, autori della chiusura dell’ospedale.
Ecco il post integrale del sindaco Ugo Vetere:
“Io sto con Antonio e Pasquale.
Ogni iniziativa è utile.
Se invitati si può decidere di partecipare o meno.
IO ho deciso di non partecipare.
Se un Sindaco viene invitato deve avere la possibilità di manifestare il proprio pensiero.
Nel merito, un plauso a chi ha organizzato l’incontro.
All’amministrazione comunale di Scalea e al ” partito” cui appartengono i Ministri e il Sottosegretario, Alternativa Popolare.
Distorcere la realtà e la verità è altro (a casa mia).
Chi oggi a Scalea dice che farà, sarà, se non erro era Ministro (Alfano), Ministra (Lorenzin) e Sottosegretario (Gentile) quando qualcuno, i cittadini in primis e i sindaci di Praia e Tortora, chiedeva giustizia anche all’autorità giudiziaria e quando pur avendola ottenuta veniva negata.
Che dire: grazie Alfano, Lorenzin e Gentile per averci dato ciò che da anni ci AVETE TOLTO”.