(Alcuni rifugiati in marcia per fuggire dal proprio Paese. Fonte foto: dal web)
Riceviamo e pubblichiamo
Apprendiamo che presso lo SPRAR di Cerenzia gestito dalla Misericordia, quest’oggi si sono recati gli ispettori del servizio centrale del progetto SPRAR (sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati, ndr). La visita ispettiva ha messo in evidenza l’assoluta inidoneità e le gravissime carenze strutturali che denunciamo da mesi. Dall’avvio del progetto, sette mesi fa, è stato chiaro fin dall’inizio che quel centro, che a Cerenzia ospita 6 madri e 11 bambini anche di tenerissima età, non era in grado di rispondere alle esigenze umanitarie di persone in cerca di aiuto, sostegno ed integrazione.
Non uno degli obiettivi del progetto SPRAR è stato minimamente approntato, contravvenendo allo spirito del progetto e ponendo in essere condotte oltraggiose per la dignità umana. In questi mesi di lavoro silenzioso e di sostegno a queste madri ed ai loro figli non sono mancate le intimidazioni e gli attacchi personali da parte di coloro che non gradivano il nostro intervento, sebbene fosse volto unicamente a rendere dignitosa la vita di donne e bambini in difficoltà.
Dopo innumerevoli segnalazioni anche all’autorità giudiziaria delle condizioni inaccettabili in cui queste persone sono costrette a vivere, grazie al coraggio di queste madri ed al supporto totalmente gratuito dell’avvocato Francesca Pesce, confidiamo in un serio quanto improcrastinabile intervento dell’autorità competente che metta fine alla barbarica pratica di utilizzare i migranti e il sistema dell’accoglienza come bancomat o ufficio di collocamento.
Amici di Beppe Grillo Cerenzia