«Parlare di tematiche ambientali in Calabria è di una complessità rara, infatti l’ambiente si è trasformato spesso da elemento di forza ad elemento di debolezza in parte provocato dalla cattiva governance delle politiche ambientali a livello regionale.
La politica calabrese su questo tema raramente si è posta in una posizione propositiva e progettuale. Emergenza depuratori, emergenza rifiuti, ecoreati su tutto il territorio dimostrano una scarsissima sensibilità da parte degli enti proposti e la scarsa sensibilità dei cittadini».
Lo afferma l’ambientalista paolana Antonella Politano, da sempre impegnata nel sociale e nella lotta per la bonifica del territorio, traendo ispirazione dal suo dramma personale. La donna infatti è molto conosciuta per essere l‘unica sopravvissuta della sua famiglia d’origine, letteralmente sterminata dal cancro per aver vissuto per anni accanto a una vera e propria discarica di rifiuti tossici.
Da anni, dunque, porta avanti un’estenuante battaglia per la tutela della ambiente, cominciata già un ventennio fa, quando ancora la popolazione non era neppure stata sensibilizzata al problema. «A tal proposito – annuncia l’attivista – sollecitata da gruppi di ambientalisti che fanno parte di un grosso movimento politico a livello nazionale ho deciso di candidarmi alla Camera dei Deputati in vista delle imminenti elezioni». L’ufficialità verrà data presso l’hotel Rosalba di Cosenza.
Il dramma personale (ha visto morire madre, padre, zia e sorelle) non l’ha piegata ma resa più forte affinché diventasse un esempio per coloro che vivono la sua stessa situazione.
Nel suo difficile percorso giudiziario contro presunti responsabili, è da sempre affiancata dall’avvocato Sabrina Mannarino e di recente hanno vinto l’ennesima causa in tribunale.
«Voglio dedicare e spendere la mia vita perché voglio che simili tragedie non rimangano intrappolati nell’omertà di una terra che appartiene alle future generazioni. E’ per loro che dobbiamo guardare avanti e assicurare il diritto più importante: quello alla salute. Dimostrerò che il dolore si può e si deve trasformare in lotta».