Perché il Pd calabrese non ha contestato la candidatura di Andrea Gentile?

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Perché il Pd calabrese non ha contestato la candidatura di Andrea Gentile?

Nella foto: Andrea Gentile. Fonte foto: dal web
 
Di motivi per contestare la candidatura di Andrea Gentile ce ne sarebbero a decine e molti li abbiamo elencati QUI. Uno fra tutti è una campagna elettorale vuota, priva di contenuti, scandita da una serie di frasi imparate secondo il copione del politicamente corretto di chi recita la parte del salvatore della patria di coloro che sono stati usati, sfruttati e abbandonati per anni, senza mai accorgersi che Cosenza e provincia da 30 anni sono nelle mani di padre e zio, rispettivamente Tonino e Pino Gentile.
Ma Andrea Gentile ha saputo fare anche peggio. Ha saputo candidarsi con Forza Italia e buttare fango sulla sinistra e sul Pd, dimenticando ancora una volta che suo padre è sottosegretario del governo Renzi, targato Pd. Il Partito Democratico calabrese, dal canto suo, ha subito inerme la candidatura di Gentile junior, senza mai far notare all’aspirante deputato e ai suoi supporter l’importante incarico ricoperto dal padre affidatogli da quella fazione politica su cui ora lui spara a zero.
In realtà, essendo un Gentile doc, in molti sono convinti che si tratti del solito presunto un accordo elettorale per salvare tutti. Vedi il padre, che per rimanere attaccato a una poltrona un giorno è l’uomo ombra del ministro Lorenzin, un giorno le volta le spalle e grida “evviva Forza Italia”.
Ma quando si parla dei Gentile è impossibile non menzionare la sanità privata cosentina, di cui padre e zio sono i re incontrastati, nonostante lo zampino dei coniugi Enza Bruno Bossio e Nicola Adamo. E così, anche per questa tornata elettorale, la solita clinica privata legata a doppio filo con i Gentile anche quest’anno compirebbe decine di telefonate per convincere gli interlocutori a votare secondo volontà di Gentile senior.
Storia vecchia e arcinota, che non fa nemmeno più notizia. Peccato solo che i destinatari delle telefonate pare continuino ad avere tutti una cosa in comune: essere stati pazienti della struttura. Le telefonate, dunque, avverrebbero in palese violazione del diritto alla privacy e i dati personali sarebbero trattati illecitamente. Ma tant’è e nessuno ormai sembra più farci nemmeno caso.