Presunte violenze a Firenze e Rimini, il grado di colpevolezza lo decide la giuria popolare

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Presunte violenze a Firenze e Rimini, il grado di colpevolezza lo decide la giuria popolare

(Nella foto, il locale dove le due donne sarebbero state adescate. Fonte foto: dal web)
I fatti risalgono a qualche giorno fa, siamo a Firenze ed una pattuglia del corpo dei carabinieri viene allertata per una rissa all’interno di un locale notturno.
Due ragazze di origine statunitensi vengono gentilmente scortate dai due carabinieri alla propria abitazione e lì, dicono le ragazze, di aver subito un’aggressione, di essere state violentate e di non aver reagito perché i due uomini erano armati.
Le telecamere purtroppo inquadrano la volante all’indirizzo delle ragazze in sosta per venti minuti ed alla fine i due confessano sotto interrogatorio uno e spontaneamente l’altro di aver consumato un rapporto consenziente con le due giovani donne.
A questo punto qualcuno dice il falso, pensiamo che poco ci sia da fraintendere, un rapporto o è consenziente o non lo è, e si parla di violenza.
Perché le ragazze dovrebbero mentire? Dicono per una presunta assicurazione che poi si scopre neanche esista.
Per la visibilità? Ma non verranno mai inquadrate dalle telecamere tanto che verranno anche allontanate dalla città in via precauzionale.
Ed i due carabinieri perché avrebbero dovuto mentire?
Bhe, qui qualche motivazione onestamente ci sarebbe, ma in Italia nessuno è colpevole fino a prova contraria, a meno che non si abbia una carnagione diversa, allora sì che sei davvero colpevole, non interessa a nessuno che tu abbia fatto o meno ciò di cui ti accusano, devi solo andare in galera.
Nelle aule dei tribunali campeggia la dicitura “la legge è uguale per tutti” ma non è così, c’è legge forte e rapida solo con alcune tipologie di cittadini e caso vuole che non siano le forze dell’ordine.
Lungi da noi accusare alcuno, queste sono faccende che riguardano il tribunale, ma certo è che in questi casi si fanno spesso due pesi e due misure, e che sia Rimini o che sia Firenze, che sia bianco giallo o nero, un delinquente deve essere perseguito con la stessa forza, giudicato con gli stessi criteri e condannato allo stesso modo.
di Albino Console
Albino Console, 37 anni, si è diplomato al liceo classico Aldo Moro di Praia a Mare e si è laureato in Infermieristica ed Ostetricia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, specializzandosi in seguito in rianimazione cardio polmonare d’urgenza e maxi emergenze. Dopo aver lavorato presso un ospedale d’eccellenza del sud Italia e privatamente sull’alto Tirreno cosentino, si dedica all’attività di blogger per la testata giornalistica on line La lince – La penne nella piaga, con maggiore riguardo per gli argomenti che riguardano la sanità del suo territorio. Da qualche tempo ha intrapreso il percorso che lo porterà a diventare un giornalista pubblicista e a breve pubblicherà il suo primo romanzo.  

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